Presidente della Repubblica, Marsilio: serve riforma costituzionale con elezione diretta

Marco Marsilio interviene ai microfoni di Radio Anch’io sulla elezione del Presidente della Repubblica. “Potrebbe esserci una ampia convergenza così come uno spettacolo indecoroso, dettato da accordi sottobanco o ragioni inconfessabili. Spero che la prossima legislatura si impegni per la riforma costituzionale che serve: quella della Repubblica Presidenziale”
L’Abruzzo ha definito nella seduta del consiglio regionale di ieri i tre delegati che andranno ad esprimere il proprio parere sull’elezione del prossimo capo dello Stato. Si tratta dello stesso Marsilio, del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e della capogruppo 5 Stelle, movimento più rappresentativo della minoranza, Sara Marcozzi.
“Tutti gli eletti hanno un partito di riferimento” ha proseguito Marsilio “e con quel partito faranno gruppo anche nell’elezione del Presidente della Repubblica. Non esiste in questa tradizione un ruolo autonomo delle regioni o dei singoli esponenti: è un momento politico ed è giusto che i partiti si esprimano con i loro esponenti presenti”.
Il governatore della Regione Abruzzo ha poi espresso la speranza di una riforma costituzionale che implichi una votazione diretta della massima carica dello Stato.
“Spero che questa emozione la possa vivere tutto il popolo italiano. Ci sono 1000 grandi elettori che magari possono scegliere il Presidente anche per ragioni particolari, le più inconfessabili: teniamo conto che siamo a scadenza di legislatura, c’è un enorme gruppo misto. Potrebbe esserci una convergenza ampia ma anche verificarsi uno spettacolo indecoroso che potrebbe produrre una guerra infinita di votazioni, accordi sottobanco, segreti inconfessabili sul perché dieci o venti parlamentari votano per una parte o l’altra in cambio, forse, della possibilità di prendere lo stipendio per un altro anno”.
“Spero che la prossima legislatura faccia la riforma costituzionale che serve: quella della Repubblica Presidenziale, di un Presidente eletto dal popolo, come si fa in democrazie mature, con persone che dicono apertamente che vogliono candidarsi, alla luce del sole, e non con accordi di palazzo. I cittadini devono essere considerati adulti, maturi, responsabili per operare finalmente questa scelta.