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L’onorevole Thierry Mariani, il politico di lotta e di governo più longevo di Francia

La storia dell'onorevole Thierry Mariani parte da Castellafiume, da lì la famiglia emigrò in Francia.

Tra i tanti filoni dell’emigrazione abruzzese in Europa quello francese appare tra i più particolari e diversificati. Nella “Douce France” brilla ancora la stella politica di Thierry Mariani (classe 1958), nato ad Orange, nel sud del Paese, da una famiglia operaia originaria di Castellafiume (AQ),nella splendida Valle di Nerfa, al confine con il Lazio.

Come molti politici transalpini, specie non provenienti dall’élite dell’Ena, Mariani ha iniziato come amministratore nella cittadina di Valréas, di cui sarà per anni sindaco, non senza essere diventato a diciannove anni vice campione di Francia di lotta greco-romana. Da lì la sua notorietà cresce, spinta dalla numerosa comunità di abruzzesi-rovetani di Avignone, dove la locale associazione di emigranti viene guidata dal cugino Francesco, poi divenuto anche Presidente della locale Camera di Commercio, dove molti imprenditori oriundi si sono affermati, specie nel settore edile e stradale. Peraltro il cognome di Mariani era diventato famoso con un chimico dal nome di Angelo, inventore alla fine del secolo diciannovesimo di una bevanda tonica, composta da un infuso di vino bordeaux e foglie di coca peruviane, incredibilmente sponsorizzato dallo stesso Papa Leone XIII con la sua immagine e gustato dagli stessi zar di Russa ed i Principi di Galles. Intanto l’intraprendente Thierry si inserisce stabilmente prima nella politica locale, regionale e poi nazionale, sempre alla sua destra (Udr-Rpr e Ump), come sindaco, consigliere regionale e plurieletto deputato per il Vancluse all’ Assemblea Nazionale. Un politico che diventa abile manovratore delle dinamiche di partito e leader della “destra popolare”, dentro il partito di governo neogollista, che lo porterà nel 2012 a diventare Segretario di Stato e Ministro dei Trasporti, (sua la firma alla Tav: Lione-Torino), con il Premier Fillon ed il Presidente N.Sarkozy.

Poi la crisi di questo partito, lo porterà ancora più a destra, corteggiato dal nuovo R.N. di M. Le Pen, che lo farà eleggere (nel gruppo I.D.) dell’Europarlamento nel 2019 e poi candidato (perdente) al ballottaggio della sua Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Quindi un politico di lungo corso, che ha rappresentato non solo i francesi in patria, ma anche dei territori d’oltremare (compresa la Nuova Caledonia, dove ci sono anche emigranti abruzzesi), con al centro la sua passione per le relazioni internazionali e di difesa. Questa affinata dalla sua stessa formazione (presso la Alta Scuola Militare di “Aix En Provence “) ed una laurea in diritto internazionale, spesso criticata per la sua indulgenza verso vari regimi autocratici, tra cui la Russia di W.Putin (di cui ha imparato la sua lingua, con la seconda moglie).In un recente articolo su “Le Monde”, Mariani viene definito “un politico dalle tante sfaccettature quanti sono i timbri sul passaporto”, instancabile viaggiatore , nonché sostenitore dell’impresa francese nel mondo.

Certo restano aperte le domande su come il nipote di un’emigrante fuggito dall’Italia fascista, si sia inserito tra i politici più nazionalisti francesi. In verità questo nemmeno in solitudine, visto che lo stesso astro nascente del fronte “lepenista,”J.Bardella, (poco più che ventenne), rappresenta il malessere delle “banlieues” parigine ,capolista eletto al Parlamento di Strasburgo, con Mariani, come alfieri della “France des oublies “, i dimenticati di ieri e di oggi, che però si sono più integrati rispetto agli immigrati provenienti dalle ex colonie, sempre più a rischio di radicalizzazione islamica?, Quindi il confronto tra passato e presente, tra lo spirito rivoluzionario e quello più conservatore della “Vandea”.

Il ricordo però della Francia terra d’accoglienza e d’asilo per tanti oppositori dei regimi totalitari è più viva che mai, anche con il martirio di tanti antifascisti come i fratelli Carlo e Nello Rosselli (fondatori di “Giustizia e Libertà “), che furono assassinati nel 1937, a “Bagnoles de l’Orne”, da sicari francesi, sembra per ordine diretto del Conte Ciano. Questa la Francia storica e contemporanea in eterno duello con “les Italiens “, che però hanno lasciato molte tracce nella sua cultura, nell’arte, nella musica e nella stessa politica, fin dai tempi del Cardinale Giulio Raimondo Mazzarino, che la governò sotto il “Re Sole”, pur essendo nato nel 1602 nella Città di Pescina, nella Marsica, cuore montano della antica Terra degli Abruzzi.

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