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Assegno unico, richieste al via: come ottenere da 50 a 180 euro a figlio

Da gennaio è possibile richiedere l'Assegno unico per i figli a carico. Tutte le informazioni utili.

Da gennaio è possibile richiedere l’Assegno unico per i figli a carico. Tutte le informazioni utili.

Da un minimo di 50 a circa 180 euro mensili per ogni figlio, con una maggiorazione prevista dal terzo figlio. È l’importo dell’Assegno unico stabilito con il decreto legislativo che attua la legge delega 46/2021 per il riordino delle misure a sostegno delle famiglie, misura attiva dallo scorso 1° gennaio. In circa 48 ore sono già arrivate oltre 110mila domande per ottenere i contributi previsti. L’aiuto si prefigura anche come una spinta al lavoro femminile; sarà dunque calcolato sulla base dell’Isee e andrà dai 50 euro per i redditi più alti fino a 180 euro per i più bassi. Il periodo tra gennaio e l’inizio di marzo sarà coperto con una proroga dell’assegno ponte già in vigore l’anno scorso, che include sia i vecchi assegni familiari che il sostegno temporaneo erogato a partire da luglio agli autonomi.

Una novità non di poco conto per tante famiglie abruzzesi e molisane: in Abruzzo si stima saranno 34mila a Pescara, 39mila a Chieti, 30mila a L’Aquila e 32mila Teramo ed in Molise 20mila a Campobasso e 8mila ad Isernia.

Assegno unico, come funziona.

Come spiega l’Inps, l’Assegno unico si può richiedere dal 1° gennaio 2022, ma bisogna ricordare che per definire l’importo è necessario aver presentato un ISEE valido e corretto. È possibile anche presentate la domanda senza ISEE ma in questo caso si accederà solo all’importo minimo previsto per l’Assegno Unico. Sarà comunque possibile inviare l’ ISEE successivamente e avere accesso all’importo specifico per il proprio nucleo familiare.Per coloro che inviano ISEE entro il 30 giugno verranno riconosciuti gli importi spettanti a decorrere dal mese di marzo. È obbligatorio comunicare eventuali variazioni del nucleo familiare tramite ISEE .

Le altre FAQ:

L’ ISEE è obbligatorio?
Non è obbligatorio ma non presentandolo si ha diritto solo all’importo minimo previsto per l’Assegno Unico.

Quando verrà pagato l’Assegno Unico?
Per le domande presentate a gennaio e febbraio i pagamenti cominceranno ad essere erogati dal 15 al 21 marzo. Per le domande presentate successivamente il pagamento verrà effettuato alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Per chi presenta la domanda entro giugno 2022 i pagamenti avranno sempre decorrenza per le mensilità arretrate dal mese di marzo.

Quali prestazioni verranno sostituite dall’Assegno Unico?
Il Premio alla nascita (Bonus mamma domani), l’Assegno di natalità (Bonus bebè), gli ANF e le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni. Chi maturerà il diritto all’assegno di natalità entro il 31 gennaio 2022 continuerà a percepirlo fino alla data di scadenza della prestazione nel 2022. Rimarrà invece vigente il bonus nido.

Quindi dal 1° gennaio 2022 non percepiremo più le detrazioni e gli assegni familiari?
Detrazioni e assegni familiari non saranno più presenti sui cedolini di stipendio dei lavoratori dipendenti e di pensione dal mese di marzo.

Bisogna presentare la domanda a gennaio?
Non c’è bisogno di presentare subito la domanda. È possibile farlo entro il 30 giugno 2022 senza perdere nessuna delle mensilità spettanti con decorrenza marzo.

Chi ha presentato domanda per l’Assegno Temporaneo deve ripresentarla per Assegno Unico?
La domanda deve essere ripresentata anche da chi percepiva l’Assegno Temporaneo ad eccezione di coloro che hanno diritto al Reddito di Cittadinanza che riceveranno l’Assegno Unico in automatico.

Chi deve presentare la domanda?
Uno dei due genitori esercenti la responsabilità genitoriale.

Come avviene il pagamento?
In via ordinaria su Iban intestato al richiedente o bonifico domiciliato

Come si presenta la domanda?
La domanda si presenta online con procedura semplificata accedendo al sito INPS con SPID, CIE o CNS o tramite patronato.

assegno unico mamma figlia

“La domanda – ricordano dalla Cgil – andrà inviata entro il 28 febbraio. Qualora non si facesse in tempo, si può recuperare fino al 30 giugno, data ultima entro la quale l’INPS riconoscerà anche gli importi arretrati a partire da marzo. Se invece si decidesse di non presentare l’ISEE, si potrà comunque richiedere l’assegno: l’INPS, in quel caso, riconoscerà l’importo mensile più basso pari a 50 € per figlio. Sebbene debbano ancora essere sciolti alcuni nodi legati all’interpretazione della normativa ed ai tempi dei pagamenti (questioni che l’INPS ed il Ministero hanno garantito chiariranno a breve con specifiche circolari), è comunque utile attivarsi da subito per l’ISEE e la domanda di Assegno Unico: il poco tempo disponibile e l’elevato numero di domande previste, infatti, rischiano di generare disguidi nei prossimi mesi. La nuova misura dell’Assegno Unico, che unificherà misure diverse e a volte confusionarie che si sono sommate nel tempo, potrà rappresentare un importante momento di semplificazione. È assolutamente necessario però che l’INPS, anche nei territori abruzzesi e molisani, garantisca celerità nei pagamenti e linearità nelle risposte, superando le difficoltà che, durante la pandemia, troppo spesso si sono vissute con i bonus e le indennità di cassa integrazione. La CGIL sarà da subito in campo per assistere lavoratrici e lavoratori anche su questa misura, e per garantire il rispetto dei loro diritti”.

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