Covid 19, 2800 in quarantena a L’Aquila: ristoranti tornano all’asporto

4 gennaio 2022 | 10:49
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Covid 19, 2800 in quarantena a L’Aquila: ristoranti tornano all’asporto

Il Covid 19 e l’ennesima mazzata per il settore della ristorazione: dopo le disdette durante le feste in tanti tornano all’asporto.

A quasi 2 anni dall’inizio della pandemia, la luce in fondo al tunnel sembra ancora molto lontana: 2 anni di paure e di difficoltà, perchè il Covid 19 non è solo emergenza sanitaria. Ha generato anche una voragine enorme per tutto il comparto del commercio e della ristorazione che, soprattutto a L’Aquila, solo negli ultimi anni e a fatica, stava uscendo dalle problematiche legate al post sisma.

I ristoranti hanno ricevuto già diverse disdette a Natale e Capodanno e in molti, proprio come 2 anni fa, si stanno organizzando di nuovo con l’asporto e il domicilio per cercare comunque di portare a casa qualcosa.

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I ristoranti, anche a L’Aquila, hanno rimodulato e rivisto i menù, per renderli adattabili anche all’home delivery senza troppi stravolgimenti

È un dato di fatto che in questi 2 anni si è speso molto di più per la spesa alimentare: il Covid 19 ha rappresentato un impatto sulla quotidianità di tutti, sradicando le abitudini.

È interessante mettere a fuoco in che modo, però, ha modificato i consumi. Dall’Osservatorio “The World after Lockdown” curato da Nomisma e Crif, è infatti emerso che nel 2020 ben il 37% dei food shopper online ha aumentato la spesa destinata ai prodotti alimentari sui canali digitali.

Durante la prima ondata ci sono stati i ristori che, seppur a singhiozzo e in ritardo, hanno consentito a qualcuno di poter andare avanti. L’impatto della pandemia sul settore ristorativo è stato terribile, con perdite che si sono aggirate anche intorno al 90 per cento.

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Dal primo lockdown ad oggi gli imprenditori dei pubblici esercizi hanno vissuto una vera e propria odissea, dovendo fare i conti con il crollo del loro fatturato, l’impossibilità a pianificare la loro attività e una diffusa sensazione di accanimento dei provvedimenti.

Come accaduto ad esempio ai titolari di attività presenti nei centri commerciali, chiusi per un lungo periodo durante il week end. Adesso i ristori non ci sono e siamo all’ennesima ondata di Covid 19. Mancano i clienti, ma le spese ci sono comunque: affitti, utenze, fornitori.

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