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Quirinale: I partiti riflettono, Berlusconi e i conti che non tornano

Quirinale: la corsa di Berlusconi per il Quirinale si è fermata. Resta solo da capire quando il Cavaliere ne prenderà atto e quando lo farà sapere all’esterno.

I vertici di centrodestra non si contano. Ce ne sono stati diversi ma tutti, almeno in questa ultima fase, si sono conclusi con lo scontato giuramento di fedeltà a Berlusconi. Bella rivincita per il Cavaliere che in molti pensavano ormai rottamato. Salvini e Meloni sono stati ingessati, i loro preferiti per il Quirinale tenuti nascosti finchè il leader di Forza Italia è in campo. Ma Berlusconi scioglie la riserva?

Chi lo conosce giura che non si arrenderà, ci proverà fino in fondo a farsi eleggere presidente della Repubblica. Eppure Sgarbi lo ha avvertito, i numeri non ci sono, non vada a schiantarsi con il voto, ma sia lui a mantenere l’iniziativa. Dentro Forza Italia i consigli di Sgarbi infastidiscono. Non è lui il portavoce, dice qualcuno dello staff. Infatti, replica Sgarbi, non sono il portavoce, sono la voce. Chiaro riferimento a quelle telefonate nel campo avverso. Telefonate che si sarebbero interrotte.

Prosegue l’appuntamento con “Romanzo Quirinale” di Giuseppe Sanzotta, editorialista del Capoluogo e già direttore de Il Tempo, che ci accompagnerà verso l’elezione del prossimo presidente della Repubblica.

A lavorare per il Cavaliere sarebbero rimasti Gianni Letta e Rotondi. Non ci sono i numeri? Da Forza Italia si sbandiera: abbiamo 498 voti, ne servono solo 7 per arrivare a 505 che garantisce l’elezione. Numeri che Sgarbi smentisce. Non è il solo. Giovedì a Villa Grande, la nuova casa di Berlusconi sulla via Appia antica a Roma, dove abitò Zeffirelli, dovrebbero riunirsi ancora tutti i gli esponenti della galassia di centrodestra. Dovrebbero, perché non è da escludere un rinvio. Stavolta la richiesta potrebbe essere precisa: ti candidi o ti ritiri.

Quirinale, la corsa di Berlusconi si è fermata

Nel primo caso gli alleati vorrebbero avere indicazioni precise e garantite sui numeri. Se invece ci fosse l’annuncio di un ritiro allora si aprirebbe il gioco delle candidature. Si può scommettere sul fatto che non ci sarà una risposta definitiva. Che Berlusconi si prenderà altro tempo. Forse la riunione non ci sarà nemmeno. Potrebbero esserci solo dei contatti telefonici. Se Berlusconi vuole provarci ancora, il “telefonista” Sgarbi è pronto. Ma, avverte, bisogna fare presto. Dentro Forza Italia l’attivismo del critico non sembra molto gradito tanto da far trapelare che non abbia più contatti diretti con l’ex premier. Falso, replica l’interessato.

Comunque la corsa di Berlusconi per il Quirinale si è fermata. Resta solo da capire quando il Cavaliere ne prenderà atto e quando lo farà sapere all’esterno. Se lo dirà prima del voto potrebbe essere lui a indicare un candidato e a trattare con i partiti. Oppure potrebbe andare alla conta al quarto scrutinio, ma se dovesse fallire sarebbe uno smacco e probabilmente non resterà che riparare su Draghi. La sconfitta riguarderebbe tutto il centrodestra che, per la prima volta, avrebbe avuto la possibilità di guidare la scelta per il Quirinale e che invece si troverebbe costretto a ripiegare sul candidato preferito dal segretario del Pd Letta.

Giochi aperti, tanto che lo schieramento di centrosinistra si è riunito a casa di Conte (evidentemente è più spaziosa di quelle di Letta e Speranza, gli altri due partecipanti alla riunione) senza decidere praticamente nulla se non ribadire il no a Berlusconi e che la scelta deve essere condivisa. Via dal campo la candidatura del leader di Forza Italia si può discutere. Tutto qui.

Ma si discute lo stesso. Dentro i 5Stelle soprattutto. Il movimento è sotto choc dopo l‘avviso di garanzia a Grillo per traffico di influenze. Un reato perseguito anche grazie a una legge voluta dallo stesso movimento. Conte si è affrettato a manifestare al fondatore solidarietà e la certezza che tutto sarà chiarito. Ma nell’inchiesta sono coinvolti anche altri esponenti di primo piano. Uno stato di confusione che coinvolge anche le scelte per il Quirinale.

Tra i 5Stelle la candidatura di Draghi non raccoglie unanimità. E c’è il timore che alla fine sarà quella che proporrà Letta a Conte. Così nelle ultime ore è circolata la voce di una riunione di 56 grandi elettori pentastellati in un locale al centro di Roma. Notizia vera o messa in giro ad arte per accreditare la spaccatura? Vedremo. Il romanzo Quirinale continua e i prossimi capitoli sono ancora tutti da scrivere.

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