Aumenti

Rincari di oltre il 400% su costi energia, sos imprese: a rischio migliaia di posti di lavoro

Il 2022 sarà l’anno dei rincari. Oltre all’annunciato aumento per elettricità e gas, le famiglie e imprese sono attese da una stangata che riguarda numerosi altri beni e servizi, dall’alimentare alla sanità.

Rincari in vista, brutte notizie soprattutto per famiglie e piccole e medie imprese. L’allarme lanciato da CNA L’Aquila.

Il 2022 sarà l’anno dei rincari. Oltre all’annunciato aumento per elettricità e gas, soltanto attenuata dallo stanziamento del governo in manovra contro il caro energia, le famiglie sono attese da una stangata che riguarda numerosi altri beni e servizi, dall’alimentare fino alla sanità.

L’aumento in bolletta non preoccupa soltanto le famiglie, bensì tutto il mondo produttivo delle piccole e medie imprese che temono gli effetti dell’impennata dei prezzi, mettendo a rischio anche migliaia di posti di lavoro. La nota Cna L’Aquila del presidente Claudio Grgeori.

“L’aumento abnorme del prezzo del gas per la produzione di energia elettrica e per il riscaldamento sta producendo anche un fortissimo rialzo dei costi di produzione delle materie prime, che rischia di arrestare la ripresa economica in atto. Il tutto si traduce in un incremento di oltre il 400% dei costi energetici sostenuti dalle imprese, che hanno potuto beneficiare solo in parte della mitigazione degli oneri di sistema inseriti nella bolletta dopo il provvedimento adottato dal governo”.

“È opportuno che sia a livello nazionale che regionale vengano intraprese ulteriori misure a favore delle imprese di produzione, specialmente per quelle della manifattura. Esiste il rischio concreto di trovarci a breve di fronte alla perdita di pezzi importanti delle filiere produttive del made in Italy, dalla meccanica all’agroalimentare, dall’arredo casa alla moda, ecc.. Molte aziende del vetro, della carta, della ceramica, del cemento, della plastica, della meccanica pesante, dell’alimentazione, della chimica, potrebbero essere costrette a fermare la produzione, perché non in grado di far fronte all’aumento esponenziale dei costi fissi”.

“Nella stessa situazione si trovano le imprese del settore delle costruzioni, che sono alle prese con il rincaro delle materie prime e con l’aumento dei prezzi dei manufatti, proprio a causa dell’incremento dei costi energetici per le imprese che li producono. È indispensabile, pertanto, che il governo adotti ulteriori misure: in questo scenario possono e devono essere assunte alcune decisioni inderogabili anche a livello regionale. Ci riferiamo, in particolare, alla rapida approvazione dei nuovi piani per i rifiuti e per l’energia, in modo da consentire il raggiungimento dell’indipendenza energetica”, conclude.

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