La famiglia positiva, i ragazzi in Dad, i primi tamponi negativi, ma la burocrazia ha la meglio su tutto.

La lettera di una mamma aquilana, alle prese con i problemi legati alla dad, e al rientro a scuola dopo la negativizzazione dal Covid 19, ricevuta tramite la rubrica Dillo al Capoluogo.

‘Il risultato del quarto tampone non è arrivato in mail nella notte, come succedeva all’inizio della positività. Così a distanza di quasi 48 ore, disperati, abbiamo contattato la sera il medico di famiglia che si è collegato al portale sanità.abruzzo ed ha rilevato la negatività. Il tempo di capire cosa comportasse il rientro alla vita normale che i messaggi ufficiali sono arrivati in posta, sia a noi che alla scuola dei ragazzi. L’effetto finale è stato che mio figlio collegandosi alle 8:10 per la lezione si è sentito negare la giornata in Dad, essendo arrivato in segreteria il messaggio di negatività”.

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“Ora, comprendo le necessità di tutti, ma mi domando in coscienza, quale fatica avrebbe comportato svolgere le lezioni anche in Dad e anche oggi? Quale disagio per la scuola? Così mio figlio di 17 anni, dopo un mese chiuso in casa, ha perso un altro giorno di scuola, senza ragione e senza motivo, ma solo per la burocrazia!”.

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“Lunedì rientrerà in presenza, ma dovrà esibite il certificato del medico o non lo accetteranno in classe. Quindi per interrompere la Dad è sufficiente la mail del Contact center della Asl che comunichi la negatività, mentre per il rientro in classe no, per quello serve un ulteriore certificato del medico curante. Benvenuti nello strano mondo della burocrazia italiana!”.

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