Tragedia del Velino: un anno senza Valeria, Gianmarco, Gian Mauro e Tonino

Velino, 24 gennaio 2022, un anno dopo la tragedia. In ricordo di Valeria Mella, Gianmarco Degni, Gian Mauro Frabotta e Tonino Durante.
24 gennaio 2022, un anno dopo la tragedia del Velino. In ricordo di Valeria, Gianmarco, Gian Mauro e Tonino.
Velino, sarà il giorno della memoria che non muore, di quattro vite di cui resteranno i sorrisi, lo spirito d’avventura, la passione profonda e indomita.
In occasione del primo triste anniversario dalla tragica scomparsa, sotto le nevi del Monte Velino, di Gianmarco Degni, Valeria Mella, Gian Mauro Frabotta e Tonino Durante, si svolgerà una cerimonia commemorativa nel loro ricordo in località “ingresso di Valle Majelama”, nella frazione di Forme di Massa d’Albe.
Alle ore 9,45 ci sarà la deposizione di una corona di fiori in ricordo dei quattro “Angeli del Velino”, a seguire, alle ore 10, la celebrazione della Santa Messa officiata dal Vescovo, Monsignor Giovanni Massaro.
In programma, inoltre, ad Avezzano una Santa Messa di Suffragio che sarà celebrata lunedì 24 gennaio, alle ore 17,30 nella Chiesa parrocchiale della città di Avezzano.

Un anno dopo, la Marsica intera parteciperà al ricordo composto e rispettoso, in un momento toccante di silenzio e preghiera.
Escursionisti del Velino, il 24 gennaio 2021 la scomparsa che sconvolse l’Abruzzo
L’allarme è di quelli pesanti. È la sera di domenica 24 gennaio 2021, quando il Soccorso Alpino e Speleologico comunica le ricerche di quattro escursionisti avezzanesi partiti la mattina, ma non tornati a casa. La segnalazione, arrivata dopo le 19, fa scattare le ricerche: nessuno avrebbe potuto sapere che, quelle ricerche, sarebbero andate avanti un mese intero.
C’è la neve, tantissima neve e Valle Majelama – la zona in cui risultano dispersi gli escursionisti – è un muro quasi irraggiungibile. Le squadre del Soccorso Alpino partono con gli sci, intorno alle 20: viene allertata anche la sezione del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.
Arrivano i nomi e i volti delle persone disperse. Tonino Durante, 60 anni, esperto di montagna, gli altri sono tutti ragazzi fra i 25 e i 30 anni: Gianmarco Degni, Valeria Mella e Gian Mauro Frabotta.
Sui social inizia la catena di messaggi di speranza, mista ad angoscia. L’incertezza di non sapere, la paura di piangere quattro vite.
La prima sera, poco dopo la mezzanotte, i soccorritori sono costretti a tornare indietro. Nessuna traccia degli escursionisti dispersi nel percorso battuto e le condizioni meteo sono troppo complicate per proseguire. Intanto, sul posto arriva un mezzo aereo speciale dell’Aeronautica militare per i controlli notturni. La speranza è che i quattro abbiano trovato riparo al Rifugio sito in Valle Genzana.
Il giorno successivo le ricerche riprendono e vanno avanti tutta la mattina. Nel primo pomeriggio, però, una tormenta di neve costringe ge i soccorritori ad interrompere nuovamente le operazioni. Lo spiegamento di forze è notevole: le ricerche sono coordinate dai Vigili del Fuoco e vedono impegnati CNSAS, Guardia di Finanza, Carabinieri, il 9′ Reggimento Alpini L’Aquila, CAI, Protezione Civile, Polizia e unità cinofile, arrivate da Perugia.

Con il passare dei giorni aumentano gli uomini, le risorse e i mezzi per coadiuvare le ricerche. Il 26 gennaio vengono impiegati droni e cani da valanga: le operazioni si concentrano nell’area – a quota 1800 metri – individuata come probabile scenario della scomparsa, a seguito di una valanga.
La situazione si fa sempre più complicata, tanto che il 27 gennaio si procede con valanghe artificali per mettere in sicurezza l’area interessata dalle ricerche. I soccorritori continuano a battere, palmo a palmo, l’area dove si è abbattuta la valanga che ha invaso un canale per circa 2/300 metri, nella Valle Majelama, sotto Colle del Bicchero.
Accanto al lavoro instancabile dei soccorritori, arriva l’ondata di solidarietà di attività commerciali di Avezzano e della comunità di Massa d’Albe, con le associazioni impegnate a offrire pasti, bevande calde e sostegno ai familiari degli escursionisti e a tutte le persone impegnate nelle operazioni di soccorso.
“Il problema è quello dello strato di neve alto, perché quando si è verificata l’emergenza è nevicato molto e, oltre la slavina, c’è stato un forte vento che ha accumulato sopra di essa uno strato di neve molto alto, cancellando le tracce. Questo rende più difficile la ricerca dei dispersi nella zona”. Spiegava al Capoluogo il dirigente della Protezione Civile Regionale Silvio Liberatore.
Nel mezzo delle ricerche si verifica anche un incidente. Arriva il gatto delle nevi: portarlo in quota è complicato. Viene così agganciato a un elicottero per il trasporto sull’area d’azione, ma nel corso del volo il gatto delle nevi precipita. A sganciarlo, in realtà, il pilota a causa di alcune complicanze occorse per il forte vento. Dal campo base di Forme viene indetta una conferenza stampa: non c’è un tempo limite per trovare i dispersi. Le ricerche andranno avanti.
Il 3 febbraio arriva anche il sonar Recco, trasportato da un elicottero dei Carabinieri, per scaglionare l’intera area della valanga con il dispositivo di rilevamento, in grado di intercettare oggetti metallici. Due giorni dopo sarà utilizzata anche una nuova tecnologia area: un telerilevamento aereo con sensori iperspettrali. Il 7 febbraio le ricerche si fermano, a causa del maltempo. Seguono giorni difficili, in cui il meteo non consente di tornare in quota. Sul Velino, in particolare in Valle Majelama, c’è alto rischio valanga. Si pensa anche ad organizzare squadre di volontari CAI per il monitoraggio continuo dell’area.
Quando ormai si stava perdendo anche la speranza di poter ritrovare i corpi dei quattro escursionisti, il 19 febbraio arriva la svolta. Viene ritrovato il corpo di uno dei dispersi: è quello di Valeria Mella. Il corpo viene trovato a circa 300 metri dalla cima, in una zona già battuta nelle giornate di ricerca precedenti. A percepire le tracce del cadavere uno dei cani molecolari. Sono quasi le 13, quando la Prefettura informa, in una nota ufficiale, il ritrovamento di un secondo corpo. La giornata di ricerche intense e senza sosta si conclude con il ritrovamento di tre dei 4 corpi degli escursionisti e ci vorrà altro tempo per capire l’identità del corpo ancora sotto la neve del Velino. Solo in tarda serata arrivano notizie confermate: i copri ritrovati, oltre a quello di Valeria Nella, sono quelli di Tonino Durante e Gian Mauro Frabotta.
Il 20 febbraio si torna in quota per rintracciare ed individuare l’ultimo corpo, quello di Gianmarco Degni. Sono da poco passate le 13,30, sembrava che la giornata dovesse concludersi senza risultati, con i soccorritori costretti a ridiscendere per l’innalzamento delle temperature che avrebbe potuto causare rischi con lo scioglimento della neve …quando il cane From trova il corpo di Gianmarco Degni.
Si concludono così, un mese dopo, le operazioni imponenti per riportare a casa gli escursionisti. Non c’è stato un tempo limite, nonostante la speranza che si fossero salvati si è dissolta sotto i metri di neve che i soccorritori, fin dai primi giorni delle ricerche, hanno riscontrato in quota.
Il 22 febbraio l’ultimo saluto a Valeria, Gianmarco, Tonino e Gian Mauro. Li vogliamo ricordare con le parole toccanti dell’allora Vescovo Pietro Santoro.
“Carissimi, le anime di Valeria, Gianmarco, Gian Mauro e Tonino sono vive, vive nel centro dell’Eternità. Lì dobbiamo alzare gli occhi.E da lì le loro anime ci parlano. Chiediamo loro, allora, il dono dell’ascolto, facendo tacere i rumori dentro di noi. Le loro anime parlano ai genitori, ai familiari e parlano di gratitudine, tenerezza e amore. Devono parlare al nostro cuore. Ci dicono di lasciarli avvolgere dal soffio dell’Eternità.
I nostri defunti insieme sono saliti sul Velino, sono stati travolti. Insieme li collochiamo sull’altare. Sulla tomba dei miei genitori ho voluto che si scrivesse, semplicemente, ‘Ci rivedremo’. Valeria, Gianmarco, Gian Mauro, Tonino, ci rivedremo.
Quando la luce toglierà il suo ultimo velo. In primavera, a Valle Majelama, si scioglieranno le nevi e spunteranno nuovi fiori.
Chi tornerà a salire sul Velino dovrà guardare quei fiori e portare al cuore i vostri occhi, quelli che abbiamo visto nei lunghi giorni dell’attesa… e dovrà portarli nella vertigine del mistero più grande. Siamo tutti cresciuti nell’autunno della vita terrena, ma siamo destinati ad essere trapiantati come fiori sempreverdi nella terra e nei cieli nuovi.
Valeria, Gianmarco, Gian Mauro, Tonino ci rivedremo”.