Cultura

Tutti i Santi giorni, 30 gennaio: Santa Martina

Santa Martina, agiografia e culto. La rubrica "Tutti i Santi giorni" del 30 gennaio.

Santa Martina, agiografia e culto. La rubrica “Tutti i Santi giorni” del 30 gennaio.

Il 30 gennaio ricorre la memoria di Santa Martina.

La Santa era nata in seno a una celebre famiglia romana consolare. Si legge in una passio leggendaria che rimasta orfana in tenera età ed ereditate ingenti ricchezze, si dedicò con fervore alle opere di carità. Il suo comportamento ben presto la fece sospettare come seguace di quella nuova religione che stava prendendo piede a Roma per mezzo della predicazione apostolica.

Nel timore di essere arrestata e condannata a morte, Santa Martina distribuì ciò che restava dei suoi averi ai poveri, e dopo poco fu accusata di essere cristiana e condotta davanti al tribunale affinché sacrificasse agli dèi pagani. Non ottenendo risultati, fu sottoposta a numerose torture: dapprima fu percossa con verghe, poi scarnificata con uncini di ferro, e infine, intrisa di grasso bollente, fu gettata alle fiere dell’anfiteatro che la risparmiarono. Fu quindi accesa una ingente pira e la Vergine vi venne legata per essere arsa viva: ma quando tutta la legna bruciò, i carnefici e la folla accorsa ad assistere al martirio, videro Santa Martina ancora illesa, raccolta in preghiera tra i residui combusti. Alla vista del prodigio, alcuni carnefici e diversi astanti di convertirono. Ciononostante, il giudice ordinò che fosse decapitata e la giovane chinò il capo sotto il colpo mortale del boia presso il X miglio della via Ostiense: in quell’istante un terremoto scosse la città di Roma e i simulacri pagani caddero a terra in pezzi.

La Vergine subì il martirio sotto l’imperatore Alessandro Severo – sebbene la storiografia non gli accrediti alcuna persecuzione nei confronti dei cristiani – durante il pontificato di Urbano I. Fu sepolta nella chiesa del carcere Mamertino assieme ai martiri Concordio ed Epifanio, rivenute nel medesimo luogo del martirio di Santa Martina.

Le prime notizie storiche di un culto legato alla Santa risalgono al VII secolo, quando papa Onorio I le dedicò nei pressi del Foro Romano una chiesa, l’attuale chiesa dei Santi Luca e Martina, presso l’arco di Settimio Severo rifatta nel XVII secolo per opera di Pietro da Cortona. La sua festa, celebrata già nell’VIII secolo, venne rivitalizzata dopo che la tomba dei tre martiri venne scoperta in alcuni scavi sotto l’antica chiesa del Foro Romano, nel 1634. La festa fu fissata al 30 gennaio da papa Urbano VIII, che ne fece anche una delle patrone della città di Roma.

L’iconografia che ritrae Santa Martina la vede raffigurata giovinetta con gli attributi che caratterizzano il suo racconto agiografico: con la palma del martirio e il giglio simbolo della purezza virginale, un fascio di verghe ai suoi piedi, avvolta del fumo e stante tra le rovine dei busti di divinità romane. Altre immagini la vedono tra colonne infrante, con le fiere del circo divenute mansuete e con le tenaglie o gli uncini con cui subì le torture.

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