L'attacco

Superbonus, stop cessioni illimitate del credito d’imposta, Ance “Schiaffo a imprese oneste”

Superbonus, il Decreto Sostegni Ter "elimina la possibilità di cessioni illimitate dei crediti d'imposta per Bonus edilizi. Il Paese non merita questo schiaffo".

Superbonus 110%, nessuna buona nuova all’orizzonte. Il Decreto Sostegni Ter “elimina la possibilità di cessioni illimitate dei crediti d’imposta per i Bonus edilizi. La dura reazione dell’Ance Abruzzo: “Il Paese non merita questo ennesimo schiaffo”.

Superbonus, il Decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 recante ‘Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico’ “elimina la possibilità di cessioni illimitate dei crediti d’imposta per i Bonus edilizi, con il fine, dichiarato, di voler contrastare ulteriormente le frodi del Superbonus, ma con la conseguenza di penalizzare unicamente la buona economia attivata, a scapito dei contratti in corso, con ripercussioni gravissime sulla tenuta delle imprese e sui livelli occupazionali. Le nuove, imbarazzanti, misure varate dal Governo non serviranno per evitare le frodi ma saranno utili solo per frenare una ripresa straordinaria, di economia reale, con vantaggi importanti per il sistema Paese, anche in termini sociali, oltre che meramente economici”, riporta una nota Ance Abruzzo inviata alla stampa.

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In Italia, al 31 dicembre 2021 si registra un boom di oltre 90.000 cantieri per circa 17,8 miliardi di euro di detrazioni ammesse e lavori conclusi per un valore di oltre 11 miliardi: “stiamo parlando di oltre l’1% del PIL, il 4% con i settori collegati. In Abruzzo, al 31 dicembre, si rilevano 2.500 interventi con 555 milioni di euro di lavori ammessi a detrazione e 347 milioni di investimenti per lavori conclusi. Dietro questi numeri ci sono le aziende sane, una filiera di riferimento strategica, professionisti e tecnici seri, oltre i cittadini committenti che hanno interesse a beneficiare di lavori fatti a regola d’arte per migliorare le prestazioni sismiche ed energetiche delle proprie abitazioni. Per evitare il malaffare basta certificare il cantiere, perché i crediti fasulli partono da lavori inesistenti. Per evitare il malaffare, basta limitare il mercato alle imprese qualificate e non consentire, a chiunque, di lavorare con fondi pubblici. Non è possibile che a pagare lo scotto delle frodi siano le imprese sane ed i cittadini onesti. In un Paese normale, non è possibile investire denaro pubblico per pagare le bollette e poi penalizzare le misure strutturali di contrasto, tra l’altro, alla inefficienza energetica”.

“Non chiediamo sostegni improduttivi ma provvedimenti che incentivino gli investimenti ed assicurino la giusta programmazione alle aziende. La nostra categoria si è messa a disposizione per cogliere le opportunità del Superbonus, non senza problemi, ma ora questa ennesima norma rischia di paralizzare anche l’unico settore che può garantire la ripresa dell’economia e dell’occupazione, senza dimenticare che si sta colpendo il settore delle costruzioni che è chiamato, tra i primi attori, ad affrontare la sfida delle opere del PNRR. Il nostro sistema ANCE – conclude la comunicazione inoltrata alla stampa – è in moto per cercare di superare questo ennesimo provvedimento che penalizza gli operatori ed i cittadini onesti e non è degno di un Paese civile. Hanno buttato l’acqua sporca con il bambino”.

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