Violenza in centro storico, giudizio diretto per il 15enne

3 febbraio 2022 | 11:55
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Violenza in centro storico, giudizio diretto per il 15enne

Giudizio diretto davanti al Tribunale dei Minori per il 15enne accusato di violenza sessuale ai danni di alcune minorenni. L’intervista all’avvocato difensore che ha respinto tutte le accuse.

L’ultimo episodio di violenza risale al 6 novembre scorso e sarebbe accaduto vicino San Bernardino, di sabato pomeriggio, quando il centro storico pullula di giovani e vita. Il personale della Polizia di Stato e della locale Compagnia dei Carabinieri era intervenuto chiamato dagli amici di una agazza di soldi tredici anni, che, in lacrime, aveva riferito di essere stata appena abusata sessualmente dal 15enne.

Dopo le prime indagini, a dicembre, il ragazzo è stato arrestato con un provvedimento del Tribunale per i minorenni. È stato recluso nell’istituto penale di Casal del Marmo (Roma) per quasi 2 mesi. La difesa del giovane, rappresentata dall’avvocato Amedeo Ciuffetelli, del foro dell’Aquila, ha chiesto e ottenuto i domiciliari per consentirgli di proseguire il percorso di studi.

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Secondo le prime ricostruzioni, il 6 novembre scorso i due giovani si sarebbero appartati per un chiarimento in merito a un precedente incontro avvenuto circa un mese prima. Da qui diventa tutto poco chiaro e ne è discesa una doppia versione: stando ad una versione, la ragazza sarebbe corsa a chiedere aiuto agli amici, denunciando l’episodio di violenza. La seconda, vedrebbe invece i due tornare insieme verso i portici di San Bernardino, dove c’erano gli altri amici.

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Le accuse di violenza sono state rigettate sia dal giovane che, ovviamente, dalla difesa.

“Abbiamo diritto a una difesa completa e serena – spiega al capoluogo l’avvocato Ciuffetelli – abbiamo diritto a che le prove vengano raccolte e sviluppate, quantomeno quelle scientifiche che sono state fatte ad iniziativa della polizia giudiziaria. Non vedo una completezza tale, non vedo nel fascicolo elementi da poter dare dei giudizi completi”.

In sede di incidente probatorio ha ricordato inoltre il legale, “È stato fatto tutto con estrema delicatezza, vista la giovane età dei coinvolti e confidando che la prova principe sarebbe emersa negli atti del processo e invece non è stata sviluppata. Rendiamoci conto che parliamo di un 15enne che si professa innocente e lo è fino al terzo grado di giudizio. La sua vita è stata stravolta. Ci sono delle decisioni da prendere e in pochissimo tempo. Auspicavo che venissero depositati gli estratti delle cronologie dei social sul cellulare e anche le perizie sugli indumenti sequestrati che avrebbero dato dei riscontri oggettivi alle versioni avute in un senso e nell’altro”.

Il giovane è accusato anche di un tentativo di rapina: “Si tratta di un aspetto marginale rispetto a fatti più importanti: può essere letto come una ragazzata o un atto di prepotenza piuttosto che di bullismo – chiarisce il legale -. Il problema vero e importante è l’accusa di violenza sessuale che presenta un disvalore soprattutto per il contesto sociale futuro in cui il mio assistito si troverà a vivere. Comunque andranno le cose questo ragazzo dovrà elaborare e fare i conti con quanto accaduto”.

Le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Ferdinando Paone, Massimo Costantini e Gabriella Giuliani.