Turismo, lo tsunami Covid non si arresta: alberghi chiusi “per ferie forzate”

4 febbraio 2022 | 06:25
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Turismo, lo tsunami Covid non si arresta: alberghi chiusi “per ferie forzate”

Turismo in ginocchio causa pandemia ma anche costi troppo elevati: la scelta di chiudere per un mese di Roberto Laglia, dell’Hotel Federico II, in centro. Una “strategia” per tamponare la crisi.

Il turismo è di nuovo in ginocchio, e Roberto Laglia ha scelto di chiudere fino a fine febbraio l’hotel. Con l’occasione farà dei lavori, pronto poi a ripartire con l’arrivo della primavera.

laglia Federico II

Non sono solo gli alberghi a risentirne; anche il ristorante Le Fiaccole a Fossa ha scelto la resa, seppur momentanea. L’attività, rinomata location di banchetti e cerimonie, è molto conosciuta e apprezzata sul territorio aquilano. “Lockdown volontario fino a marzo”. In un messaggio social il ristorante Le Fiaccole ha annunciato uno stop ‘obbligato’. Una chiusura momentanea, perché in questo momento solo chiudere può salvare l’attività.

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Per Roberto Laglia, “È impensabile fare diversamente. Avrei preferito andare in ferie in un altro momento dell’anno o non andarci affatto e continuare a lavorare, ma mancano le presenze e le spese sono quotidiane. Il turismo sta pagando un prezzo troppo alto. Ed è così ovunque, soprattutto nelle grandi città a vocazione turistica. Molte aziende non stanno facendo spostare i dipendenti a causa del dilagare della variante. In questo periodo su dovrebbe lavorare molto anche con i viaggi ‘business’, un indotto praticamente scomparso a causa della pandemia, ma non ci diamo per vinti, è così e non possiamo farci niente”.

laglia Federico II

L’Abruzzo in zona arancione, è ufficiale

Il calvario sembra ben lontano dal concludersi. Basti pensare ai rincari di materie prime e dei costi dell’energia, che appaiono destinati ad essere l’ennesima batosta per il settore. Bollette di migliaia di euro non aiutano chi, con dedizione, passione e spirito di sacrificio sta cercando di rimettersi in piedi dopo due anni di difficoltà.

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Il direttore però non si è perso d’animo e ha colto l’occasione per rifare il look alla struttura. “Anticipiamo sulla tabella di marcia dei lavori che avevamo comunque programmato per la manutenzione ordinaria, in modo da riaprire a marzo sperando che non ci siano altri intoppi”.

La cosa “positiva”, anche se è una parola che ancora fa tanta paura è il boom di prenotazioni che si sta prefigurando per la prossima stagione estiva. Si sceglie ancora l’Abruzzo, confermando così il trend delle ultime estati “in bolla Covid”. Anche nell’hotel diretto da Laglia già diversi gruppi hanno confermato le prenotazioni dalla primavera in poi.

Calascio castel del monte turismo

“Il nostro territorio si riconferma ‘posto del cuore’ per tante persone. Non solo turismo di prossimità e nazionale, ma previsti anche tanti arrivi dall’estero. L’Abruzzo e l’Aquilano in generale piacciono molto. Ci scelgono come città di tappa, per fare delle escursioni, scoprire le nostre montagne, ma anche per visitare questa città che diventa ogni giorno ancora più bella nonostante le cicatrici ancora fresche dal sisma del 2009”.

“Sento tante belle parole dai turisti, è molto interessante ascoltarli anche per spunti migliorativi. I lavori da fare ci sono e alcuni servizi andrebbero migliorati, ma tutto è assolutamente perfettibile. Il feedback in ogni caso è positivo e anche il 2022 dovrebbe essere un anno buono per il settore. Speriamo, noi ce la mettiamo tutta”.