Cronaca

Maestra no vax torna a insegnare

Torna a insegnare, dopo aver contratto il Covid 19, Alba Silvani, la maestra no vax di Sulmona sospesa dalla scuola. Ma sul vaccino non ha cambiato idea.

Alba Silvani, la maestra no vax sospesa perché non si è voluta vaccinare, ha contratto il virus ed è guarita, quindi può tornare al lavoro: “Ma le mie idee non sono cambiate”.

Alba Silvani è la maestra no vax di Sulmona senza green pass che a settembre aveva intrapreso anche lo sciopero della fame contro l’obbligo del certificato verde a scuola. L’insegnante aveva portato a L’Aquila la sua protesta pacifica, finita poi alla ribalta della cronaca nazionale.

La maestra non vax aveva detto, nell’intervista rilasciata al Capoluogo di non fidarsi del vaccino anti Covid 19, ritenendo inoltre l’obbligo per gli insegnanti ingiusto.

Alba Silvani, prosegue a L’Aquila la protesta della maestra senza Green pass

Adesso, dopo aver contratto il Covid, ha ottenuto il green pass rafforzato conseguente alla negativizzazione, che le consente di rientrare a scuola.

“Da alcuni giorni sono tornata all’insegnamento, dopo essere stata sospesa e privata dello stipendio per quattro mesi. Come tante altre persone nelle settimane scorse ho avuto l’infezione da Covid 19 e, dopo un periodo di isolamento, sono guarita. Il che mi ha consentito di riprendere il mio lavoro nella Scuola dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo “Fontamara” di Pescina.

Ma le mie idee non sono cambiate. Anzi, dopo aver visto tutto quello che è accaduto nella gestione della pandemia da parte dello Stato, esse sono ancora più radicate di prima. Le persone che hanno scelto di non vaccinarsi (per convinzione, per legittimi dubbi o per non sottostare a ricatti) sono state criminalizzate e ritenute uniche responsabili della diffusione del virus. Esponenti del governo sono arrivati ad affermare : “renderemo la vita difficile ai non vaccinati perché sono pericolosi”. Ma alla fine in tanti hanno compreso che addossare tutte le colpe ai non vaccinati è solo un comodo paravento per coprire le bugie, gli errori e  le disfunzioni, nonchè la mancanza di un piano pandemico aggiornato.

Si è così assistito al balletto sulla durata dell’efficacia del vaccino, via via sempre più ridotta, e alla conseguente progressiva riduzione della validità del “certificato verde”. Sul numero effettivo dei decessi la confusione regna sovrana : nessuno sa con esattezza quanti siano perché i morti per Covid non sono stati distinti da quelli con Covid. Il green pass è stato usato come arma di ricatto e punizione e non, come dovrebbe essere, come misura di carattere sanitario. Si è deciso di vaccinare anche i bambini nonostante che le evidenze scientifiche non giustifichino una vaccinazione di massa. Medici di famiglia che hanno messo in atto terapie domiciliari sono stati bollati come no vax e sottoposti a procedimenti disciplinari. Il vaccino era dato per sicuro,  ma poi si è visto che, anche dopo tre dosi,  viene “bucato” dalle varianti. Per lungo tempo si è ripetuto a reti unificate che “i vaccinati non contagiano” per poi apprendere che non era vero.  Le famiglie di quanti sono morti o hanno subito seri danni per gli effetti collaterali del vaccino sono state abbandonate a se stesse dallo Stato. Dopo che le multinazionali farmaceutiche avevano realizzato ingenti profitti con i vaccini si è finalmente ‘scoperto’ che esistono anche le cure. Ma evidentemente il governo italiano ancora non lo sa. Tanto che del nuovo farmaco monoclonale Sotrovimab di Gsk, prodotto a Parma, il Ministero della salute ne ha ordinato solo 5000 dosi mentre gli Stati Uniti ne avevano ordinato subito 500.000 . Perchè, visto che il farmaco ce lo abbiamo in casa?

Il governo italiano è quello, in Europa, che ha adottato le misure più restrittive, con decreti cambiati in continuazione, al punto da creare una gran confusione nell’opinione pubblica. Misure che hanno privato tanti cittadini del fondamentale diritto costituzionale al  lavoro e che hanno instaurato nella società un clima di odio  e di discriminazione inammissibili.  Il Consiglio d’Europa, in un rapporto approvato a fine gennaio, ha bocciato l’utilizzo delle certificazioni  per punire i non  vaccinati.  Gli Stati vengono esortati ad ‘informare i cittadini che la vaccinazione non è obbligatoria e che  nessuno deve farsi vaccinare se non lo vuole’ e a ‘garantire che nessuno sarà discriminato se non è vaccinato’. Anche il Comitato internazionale per l’etica della biomedicina (Cieb) ha invitato gli altri Paesi e le organizzazioni internazionali a fare pressioni sul governo italiano affinché ponga fine alla ‘sperimentazione di massa, su cittadini e stranieri residenti, di un medicinale sperimentale impropriamente denominato vaccino’. L’Ema ha infatti condizionato la propria autorizzazione all’obbligo per le case farmaceutiche di condurre  ulteriori studi (e al riguardo Pfizer dovrà consegnare i suoi entro il dicembre 2023). Riuscirà il governo italiano a prestare ascolto a queste argomentazioni, che non sono dei no vax ma di autorevoli organismi internazionali?”.

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