Violenza in centro storico, la parola alla difesa della giovane: “Una vicenda dolorosa”

Violenza sessuale in centro storico, l’intervista del Capoluogo al legale della 13enne: “Basta ricostruzioni fantasiose, tuteliamo le vere vittime della vicenda”.
C’è il massimo riserbo ovviamente ed estrema cautela proprio perchè si tratta di minorenni. Il Capoluogo, dopo aver sentito l’avvocato del 15enne aquilano che il prossimo 30 marzo andrà davanti al Tribunale dei minori accusato di violenza sessuale ai danni di una minorenne, dà la parola al legale della vittima, Massimo Costantini, del foro dell’Aquila. Dopo le prime indagini, a dicembre, il ragazzo è stato arrestato con un provvedimento del Tribunale per i minorenni ed è stato recluso nell’istituto penale di Casal del Marmo (Roma) per quasi 2 mesi. La difesa del giovane, rappresentata dall’avvocato Amedeo Ciuffetelli, del foro dell’Aquila, ha infatti chiesto e ottenuto i domiciliari per consentirgli di proseguire il percorso di studi.
“Per la mia assistita – spiega l’avvocato Costantini al Capoluogo – è stato un momento molto sofferto. Ha dovuto ripercorrere davanti al Giudice ed alle parti, sebbene ausiliata da una psicologa, tutti i momenti di quel pomeriggio (i fatti per cui il giovane è imputato sono accaduti il 6 novembre scorso ndr) e ciò è avvenuto in sede di incidente probatorio, ovviamente in sede di audizione protetta”.
Per l’avvocato della vittima di violenza, anche all’esito dell’incidente probatorio non possono esserci dubbi: “La mia assistita ha spiegato le ragioni per cui i due si erano appartati, che non sono in alcun modo riconducibili a null’altra volontà , da parte delle tredicenne , che non fosse quella di chiarire alcuni episodi. La stessa ha ripercorso con sofferenza ma con lucidità tutto l’accaduto e quello che è successo dopo. In sede di incidente probatorio non ci sono stati dubbi o contraddizioni rispetto alla ricostruzione dei fatti così come ripercorsi dall’ufficio inquirente”.

Secondo la difesa la giovane e il 15enne si erano appartati per un chiarimento rispetto a una vicenda accaduta tempo addietro: da qui discende una doppia versione. Stando a quanto dichiarato nella denuncia, la ragazza avrebbe subito la violenza e, immediatamente dopo, sarebbe corsa a chiedere aiuto agli amici, denunciando l’episodio. La seconda versione, quella della difesa del 15enne, vedrebbe invece i due tornare insieme verso i portici di San Bernardino, dove c’erano gli altri amici.
Anche su questa seconda versione, l’avvocato ha qualcosa da dire: “Pur nella necessità di rispettare un principio di innocenza fino a prova contraria, che a mio avviso deve valere sempre ed a maggior ragione in casi simili, non si può tuttavia tollerare lo sbandamento verso una ricostruzione opposta che, seguendo una prassi purtroppo consueta in casi simili, porta a rappresentare spesso chi si è trovato a subire, suo malgrado, certe condotte in corresponsabile. Se questo non è accettabile mai , non lo è a maggior ragione in questo caso dove, ricordo, si parla di una tredicenne“.
Le accuse di violenza in ogni caso sono state rigettate sia dal giovane che si è dichiarato innocente e, ovviamente, dalla difesa. “Abbiamo diritto a una difesa completa e serena – spiega al Capoluogo l’avvocato Ciuffetelli – abbiamo diritto a che le prove vengano raccolte e sviluppate, quantomeno quelle scientifiche che sono state fatte ad iniziativa della polizia giudiziaria. Non vedo una completezza tale, non vedo nel fascicolo elementi tali da poter dare dei giudizi completi”.
Oltre all’episodio di violenza del 6 novembre il giovane deve rispondere anche per altri tentativi di violenza e per una tentata rapina. Le altre parti offese sono rappresentate dagli avvocati Ferdinando Paone e Gabriella Giuliani.