Giulio Petronio, l’ultimo saluto: camera ardente e funerali

CASTEL DEL MONTE – Camera ardente per Giulio Petronio, giovedì i funerali.
CASTEL DEL MONTE – Camera ardente per Giulio Petronio, giovedì i funerali.
Si terranno giovedì 10 febbraio alle ore 15 presso la Palestra comunale di Castel del Monte i funerali di Giulio Petronio, uno dei simboli del mondo pastorale, venuto a mancare all’età di 63 anni. Oggi, invece, dalle ore 16 verrà allestita la camera ardente presso il teatro “F. Giuliani” in viale della Vittoria. La camera ardente sarà aperta anche giovedì dalle ore 9,30.
L’attività di Giulio Petronio è presente e molto conosciuta da 35 anni; la sua azienda conta la presenza di circa 2200 ovini, che si nutrono delle circa 300 varietà di erbe che crescono sui pascoli del Gran Sasso e nel tempo è diventata una realtà multifunzionale. Percorrendo la strada che da Calascio porta a Castel del Monte, sulla destra si incontra un capannone bianco con il tetto rosso. E’ proprio qui che si trova l’Azienda Zootecnica Gran Sasso dove le pecore di Giulio Petronio sono libere di pascolare e di nutrirsi delle trecento essenze foraggere presenti sulle nostre montagne. Il suo formaggio, il canestrato, racconta la storia rurale del nostro territorio; è considerato il prodotto caseario per eccellenza che ricorda la transumanza. Un formaggio a latte crudo che si vende fresco, formato dentro canestri (da cui il nome) un tempo in vimini e oggi in plastica.
Scomparsa Giulio Petronio, il cordoglio.
Tante le personalità istituzionali che hanno voluto ricordare la sua figura, a partire dal sindaco di Castel del Monte, Matteo Pastorelli: “E’ venuto a mancare Giulio Petronio, ovvero colui che ha dedicato la sua vita lavorativa a proseguire, migliorare e diffondere un mestiere duro ma ricco di tradizione, diventando un personaggio conosciuto e rispettato, ben aldilà dei confini regionali. Un imprenditore impegnato a 360 gradi nel suo settore, che spaziava ormai accuratamente dall’allevamento alla selezione della razza, dalla produzione del tipico pecorino Canestrato con metodo classico agli affinamenti in cera d’api, dalla lavorazione della carne al recupero della lana per anni trascurata in favore degli altri prodotti considerati più redditizi. Si vuole rendere merito a chi non ha considerato il reddito come un faro a guida della propria azienda, ma che al contrario ha investito nella sua terra, nella sperimentazione e negli impianti per migliorarsi di anno in anno.”
“Il suo percorso, di vita e lavorativo, intrisi di professionalità e passione, – ha scritto il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi – ha mostrato come bontà e bellezza possano convivere, fondendosi in eccellenze che contribuiscono a valorizzare il territorio e a promuoverne l’immagine.”
“Se la sua scomparsa non può che rattristarci – ha scritto Danilo Taddei, presidente dell’Associazione Tratturo Magno 4.0 – quello che in qualche modo ci consola è che il suo esempio, la sua abnegazione al lavoro e la sua difesa della tradizione rimarranno da esempio a tutti noi che perseguiamo la via dello sviluppo sostenibile.”
(In copertina foto Slow Food Italia)