Rimuovete gli impianti di Prati di Tivo, la lettera di Iannetti

“Non ha alcun senso la presenza degli impianti a Prati di Tivo”. La lettera di Iannetti alle istituzioni e una soluzione posssibile.
“Rimuovete gli impianti di Prati di Tivo” – l’affermazione della guida alpina Pasquale Iannetti. “Quella funivia è una follia. Non giochiamo con il comprensorio”.
“Perché non sono aperti gli impianti di Prati di Tivo?”. È la domanda frequente che la guida alpina Pasquale Iannetti pone a Regione, Provincia, Camera di Commercio, Asbuc di Pietracamela e Intermesoli, al liquidatore della Gran Sasso Teramano e ai comuni di Pietracamela e Fano Adriano ribadendo, come fa da anni, che si tratta di una questione di vitale importanza per il territorio.
Pasquale Iannetti torna a parlare dello stallo degli impianti del Gran Sasso dopo che a gennaio aveva inviato una lettera al prefetto di Teramo chiedendo la convocazione di una conferenza di servizi sulla messa in sicurezza della stazione. “Abbiamo assistito all’inutile ricollocazione di nove dei 12 Obellx che tra qualche mese dovranno essere riportati a valle alle prove tecniche della loro attivazione senza che venisse azionata alcuna misura precauzionale del piano antivalanghe, all’inutile acquisto di tre nuovi Obellx per 330mila euro”.
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Il caso degli Obellx
“Abbiamo visto cifre da capogiro per manutenzioni vere o fittizie, siamo rimasti sgomenti nel leggere la delibera della Provincia 207/2021 in cui si decide di acquistare altri cannoni e di illuminare i sentieri. Ma il presidente Di Bonaventura sa che la stazione di pompaggio è fuori uso? Che le tubature sono deteriorate e che il bacino della Sea non è più utilizzabile? Abbiamo assistito, infine, al balletto delle bollette dell’energia elettrica degli impianti: ma è vero che sono state fatte tutte le manutenzioni?”.

La concessione dei terreni e le mancate manutenzioni
Iannetti interviene anche sulla concessione dei terreni dove insistono le attrezzature: “L’Asbuc dovrebbe inviare una lettera di diffida ad adempiere alla Gst avvisando che se non si provvede alla riapertura immediata degli impianti si procederà alla revoca della concessione per inadempienza contrattuale e il sindaco di Pietracamela dovrebbe intraprendere un’azione di risarcimento per i danni e per l’immagine distorta che la località sta subendo: come parte lesa il Comune deve costituirsi in giudizio. Non avendo la Gst il titolo di concessionario, il Comune e l’Asbuc dovrebbero intimargli la rimozione delle due seggiovie e delle attrezzature e dovrebbero intimare alla Provincia di rimuovere la seggiocabinovia. E anche il sindaco di Fano dovrebbe diffidare e intimare alla Gst di rimuovere le seggiovie dell’Abetone, della Ginestra e portare via le attrezzature”.
La soluzione di Iannetti
“Con degli investitori seri si potrebbe realizzare una seggiovia quadriposto in sostituzione della seggio-cabinovia, con una sola seggiovia a due posti coprire l’area attualmente occupata dalle due seggiovie e un tapis roulant al posto dello skilift baby in questo modo, in un paio di anni, si potrebbe rivedere il sereno con una società seria che gestisca gli impianti”.
