Inchiesta Appalti Celano, chiesto il processo per il sindaco Santilli, l’ex parlamentare Filippo Piccone e per altri 31 indagati.
La Procura della Repubblica di Avezzano (L’Aquila) ha chiesto il rinvio a giudizio sulla vicenda penale che nel febbraio dello scorso anno aveva sconvolto il Comune di Celano: l’inchiesta scattata per appalti ed incarichi affidati ad una cerchia di amici, professionisti e imprenditori, approda davanti del Gup del Tribunale di Avezzano, Daria Lombardi, nella udienza fissata il 27 giugno prossimo. Come riporta il quotidiano Il Messaggero sono 33 gli indagati, fra cui il sindaco, Settimio Santilli, di Fdi, e l’ex parlamentare di Forza Italia e del PDL Filippo Piccone. Il primo finito ai domiciliari era stato sospeso dopo l’arrivo del commissario prefettizio, il secondo, più volte primo cittadino ma all’epoca dei fatti vice sindaco, finito in carcere, si era dimesso.
Le misure restrittive che hanno riguardato anche altri amministratori e dirigenti comunali, sono state attuate nella notte del 22 febbraio dello scorso anno quando i carabinieri hanno seguito 25 provvedimenti cautelari nell’ambito dell’operazione denominata ‘Acqua Fresca’. Il Tribunale del Riesame e la Cassazione hanno revocato le misure restrittive più gravi ed alcuni capi di imputazione tanto che il sindaco è tornato in sella con il Comune marsicano che ha evitato il ricorso alle elezioni anticipate. Anche se dopo la conclusione delle indagini del 21 settembre scorso e dopo i numerosi interrogatori, l’impianto accusatorio non sarebbe cambiato. I 33 indagati sono accusati a vario titolo di istigazione alla corruzione, tentato peculato, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio. Rimane in piedi quindi l’ipotesi emersa nelle indagini preliminari di “un sistema corruttivo e clientelare, fondato su amicizie e conoscenze”.
