Covid 19, tornano snack e bibite al cinema e allo stadio

18 febbraio 2022 | 09:25
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Covid 19, tornano snack e bibite al cinema e allo stadio

Popcorn e bibite al cinema dal 10 marzo. Via i divieti di consumazione anche per teatri, concerti e stadi che avevano fatto crollare le presenze.

Tornano i pop corn al cinema e le bibite allo stadio dal prossimo 10 marzo dopo i divieti introdotti a fine 2021 per in contenimento del Covid 19. Un nuovo passo verso le riaperture deciso all’unanimità dalla Commissione Affari Sociali della Camera.

È stato approvato all’unanimità un emendamento al decreto legge del 7 gennaio, in fase di discussione nella Commissione Affari Sociali della Camera. Dal 10 marzo sarà quindi possibile “consumare cibi e bevande anche in sale teatrali, da concerto, al cinema, nei locali d’intrattenimento e musica dal vivo, in altri locali assimilati e in tutti i luoghi in cui svolgono eventi e competizioni sportive”.

A comunicarlo è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Dal 10 marzo sarà nuovamente possibile consumare cibi e bevande anche in sale teatrali, da concerto, al cinema cinematografiche, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo, in altri locali assimilati e in tutti i luoghi in cui svolgono eventi e competizioni sportive”.

Per Costa si tratta di “una risposta importante per alcuni dei settori tra i più colpiti. Un nuovo segnale di ripartenza”. I

l divieto di consumare cibo e bevande nei teatri, nei cinema e negli stadi era scattato lo scorso Natale. Nei giorni scorsi Guido Pucci del Sindacato lavoratori comunicazione aveva spiegato che tenere questo obbligo attivo penalizzava senza motivo i gestori dei cinema: “Sono rimaste quelle vecchie regole che, seppur tornati alla capienza auspicata e ad una decrescita della curva, frenano gli spettatori dall’andare a vedere un film. Mi riferisco, in particolare, al consumo vietato all’interno delle sale per motivi pandemici e di prevenzione di caramelle, pop corn, snack, bevande e via dicendo. Considerate che sono l’introito principale per le strutture perché solo dal biglietto del film si ricava poco”.