CUP unico regionale, nuovo bando a marzo

18 febbraio 2022 | 12:06
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CUP unico regionale, nuovo bando a marzo

CUP unico regionale: a marzo nuovo bando, ma si inizierà anche a pensare all’internalizzazione delle attività attraverso società in house.

CUP unico regionale, l’ARIC convoca i sindacati: a marzo nuovo bando, ma si inizierà anche a pensare all’internalizzazione delle attività attraverso società in house.

Si è svolto nella giornata di ieri l’incontro convocato dall’ARIC, l’Agenzia Regionale di Informatica e Committenza, con i dirigenti della stessa Agenzia, l’assessore Nicoletta Verì, il direttore generale del Dipartimento Sanità, Claudio D’Amario, con le organizzazioni sindacali Filcams, Fisascat, UilTrasporti e Uil Fpl, sulla riorganizzazione del CUP unico regionale, i cui lavoratori attualmente sono in regime di proroga, essendo scaduto il bando precedente. Nella riunione è stato annunciato che il nuovo bando verrà pubblicato entro marzo e sarà condiviso con le organizzazioni sindacali attraverso un tavolo tecnico.
Gli stessi sindacati, però, hanno sottolineato la necessità di internalizzare attraverso società in house le attività attualmente gestite tramite appalto. “Abbiamo trovato condivisione da parte dell’assessore Verì – sottolineano i sindacati – che però riconosce che si tratta di un processo lungo su cui si può lavorare.
Per quanto riguarda invece prossimo bando, “abbiamo chiesto che tra le clausole di gara venga garantito un CCNL adeguato alle mansioni specifiche; tra i criteri premianti della gara sarà data attenzione particolare alla sicurezza e formazione. La gara si terrà su un unico Lotto regionale, non come era previsto su più lotti. Nei prossimi giorni saremo riconvocati per affrontare più nello specifico le clausole sociali e un confronto sulle prestazione e monte ore che verrà messo a gara”.
Per questo, “le organizzazione sindacali si ritengono soddisfatte di questo primo incontro con la regione, condividendo l’obbiettivo di migliorare il servizio ai cittadini, ma soprattutto le condizioni dei lavoratori che ad oggi continuano a lavorare con contratti e retribuzioni diverse sugli stessi luoghi di lavoro”.