L'intervista

La scuola dopo due anni di pandemia, tra dad e did: parola d’ordine recuperare

"Le classi terze di oggi, non sono le stesse terze di tre anni fa". E così per le seconde, le prime… Due anni di pandemia: si tracciano i bilanci di cosa si è perso. La scuola come si presenta? L'intervista al preside Antonio Lattanzi

“Le classi terze di oggi, non sono le stesse terze di tre anni fa”. E così, per le seconde, le prime… A due anni dalla pandemia si tracciano i bilanci di cosa si è perso. E nella lunga lista di privazioni e mancanze figurano ore ed ore di lezioni, con i banchi vuoti, nessuna campanella né ricreazione, nessun lavoro di gruppo e poche interrogazioni alla cattedra. In due parole: poca normalità. Come sta la scuola oggi? L’intervista al dirigente Antonio Lattanzi.

A marzo 2020 l’Italia è un’enorme zona rossa e le scuole si ritrovano all’improvviso chiuse. Non se ne salva nessuna: scuole di ogni ordine e grado chiuse dal 5 al 15 marzo. Questo il primo provvedimento, nessuno avrebbe immaginato che sarebbe stato soltanto l’inizio di una chiusura ben più lunga e di un percorso complicatissimo, con docenti, genitori e alunni alle prese con la realtà della dad, acronimo di Didattica a distanza. “Inutile dire quanto l’inizio sia stato assolutamente traumatico per tutti. La chiusura totale da marzo a giugno ha provocato uno sconvolgimento in tutte le componenti della comunità scolastica, in primis degli studenti. Come mondo scuola non eravamo pronti e non si può negare che quello che viene definito ‘Digital divide’ sia sia abbattuto su di noi senza pietà, facendoci pagare uno scotto pesante. Non tutti i docenti, infatti, erano esperti del web: inoltre molte procedure erano nuove per tutti… nel nostro territorio non erano state utilizzate neanche nei mesi post sisma”, ci spiega il professore e dirigente scolastico Lattanzi, preside dell’Istituto comprensivo di San Demetrio – Rocca di Mezzo.
Ci si è ritrovati a creare classi virtuali, a preparare lezioni a distanza e, inevitabilmente, tutto ciò ha richiesto un lungo periodo di adattamento. Siamo riusciti a partire con la dad nonostante tantissime difficoltà, come il fatto che molti studenti fossero privi dei dispositivi tecnologici necessari per poter sostenere questo innovativo tipo di didattica. La stessa scuola aveva bisogno di una copertura internet importante per reggere tanti collegamenti necessari allo svolgimento della didattica digitale. Ci sono stati, per fortuna, sostegni importanti dal Ministero per acquistare gli strumenti di cui c’era necessità: in questo modo la scuola si è riorganizzata ed ha potuto prepararsi sia per la dad che per la did, cioè la didattica integrata a distanza“. 

Così la scuola delle sigle e del web è arrivata nel 2020 in tutta Italia, anche nelle ostili aree interne. Ostili, si fa per dire, a una linea internet che troppo spesso non ha garantito una didattica uguale per tutti.

“Noi, come scuola primaria, abbiamo iniziato dai collegamenti Whatsapp per poi partire con una sorta di pseudo Dad che, logicamente, non era ai livelli di oggi”, sottolinea il dirigente scolastico. Già, perché alla data di febbraio 2022, “la didattica a distanza è un meccanismo rodato. All’emergere di casi positivi scattano le lezioni online per le classi interessate, a partire dal giorno dopo. Ormai – aggiunge Lattanzi – ogni anno prepariamo tre orari scolastici: quello tradizionale, quello per la dad in generale e quello relativo alla didattica integrata. Orari che attiviamo nel momento in cui c’è effettiva necessità. Ovviamente, da parte mia resta un parere negativo sulla didattica a distanza, soprattutto quando interessa le prime classi della primaria e della secondaria. Per fortuna oggi ci sono maggiori lezioni in presenza. Comunque, le difficoltà affrontate nei primi tempi ci hanno tenuto distanti ma, allo stesso tempo, ci hanno unito nell’urgenza – da tutti compresa – di doverci adattare a una situazione che si sarebbe protratta a lungo. Ognuno si è rimboccato le maniche. Io sono stato in alcune case a consegnare computer e dispositivi, spesso sono stato a scuola da solo, mentre la struttura era chiusa: qualcuno doveva rispondere al telefono, ascoltare le necessità dei genitori e degli studenti. Non si pensi che in tutti i territori la dad sia partita senza problemi. Da noi è risaputa la criticità legata alla rete internet. Parlo di Acciano, Fontecchio, dei numerosi Comuni della Valle Peligna che spesso si sono ritrovati appesi al segnale dell’hotspot. Finalmente ora sta arrivando la fibra, con lavori che andranno a beneficio anche del nostro plesso di Fossa”. 

Cosa ha comportato, dal punto di vista del percorso formativo degli studenti, la dad? Sembra evidente che ci sia da recuperare…
“La dad – sottolinea Antonio Lattanzi – ha sicuramente evitato che si perdessero totalmente due anni di scuola. Tuttavia, il successo formativo è dato da una progressione graduale delle competenze e se, a un certo punto, c’è una cesura è chiaro che bisogna riallacciare i fili. Oggi da parte dei docenti c’è un lavoro ancor più individualizzato. Il problema della dad comunque, ci tengo a sottolinearlo, non è la natura della modalità didattica in sé, quanto il fatto che il bambino di 6 anni non possa essere lasciato da solo, davanti a un pc a fare lezione a distanza. Deve esserci sempre un genitore accanto“.
E sul tema genitori, Lattanzi specifica. Il genitore non dovrebbe pensare che la formazione debba essere delegata esclusivamente alla scuola e che, quindi, sia la scuola a dover gestire autonomamente ogni singola situazione, senza evidenziare eventuali problematiche. È bene ricordare che la scuola ha sempre e comunque bisogno di un supporto genitoriale. Ciò nonostante i problemi che possono esserci in ogni nucleo familiare e il poco tempo che spesso si ha a disposizione. L’istituzione scolastica non richiede che siano i genitori a sostituirsi ai docenti, ma che essi semplicemente forniscano – per quanto possibile – un supporto ai bambini. Detto questo, il lavoro che bisogna fare in questa fase precisa sta andando avanti da parte del personale docente e, inoltre, nel mese di settembre c’è anche la possibilità di fare recuperi nelle principali aree disciplinari come italiano, matematica e lingue”.  

Certo è che, di questi due complicati anni di pandemia, la scuola porterà con sé alcuni momenti chiave, difficili da dimenticare. Alle classi vuote, per fortuna, fa da contraltare l’immagine bellissima dei banchi tornati a riempirsi, incorniciata dall’emozione letta negli occhi degli studenti finalmente rientrati a scuola…quella vera.
È stata una rinascita. I docenti sono tornati a fare il loro lavoro, gli studenti sono tornati ad arricchirsi di quella socializzazione che la dad ha cancellato per tanto tempo. È stato molto bello…anche se manca ancora un tassello: far ripartire tutte quelle attività extracurriculari, che caratterizzano l’ampliamento dell’offerta formativa. Visite didattiche, viaggi d’istruzione, teatro, attività musicali: un mondo che stiamo cercando di riattivare e che era assolutamente fondamentale per i nostri ragazzi. Perché la scuola, soprattutto in alcuni territori, è il perno della socialità comunitaria ed è l’unica agenzia culturale per i giovani alunni. Senza pensare al fatto che proprio la dad è stata una privazione ulteriore soprattutto per tutti quegli studenti in difficoltà: per chi, magari, a casa non poteva essere seguito dai genitori o per i bambini con genitori stranieri che hanno problemi anche nel comprendere la lingua italiana. Questa ripartenza non dovrà lasciare indietro nessuno“.

leggi anche
Sos
Risse e minori: Ci vorrebbe una pattuglia all’uscita di scuola
L'approfondimento
Educazione fisica a scuola e Covid 19, niente sport di contatto
#raccontiamolo
Risse tra ragazzini: “Famiglia e scuola restano a guardare”
Scuole
Cotugno, la scuola è pronta: rientro entro febbraio
Scuola e covid 19
Maturità, tornano gli scritti: a scuola tra favorevoli e contrari
Cosa cambiera'?
Dad, tamponi e rientro in aula: nuove regole per la scuola
Cronaca giudiziaria
In pensione d’ufficio perché donne, risarcimento per 3 docenti e una collaboratrice scolastica
Formazione e progetti a scuola
Gli studenti dell’Amedeo d’Aosta protagonisti all’Expo CREA Cultura di Foligno
La protesta
Sciopero scuola, insegnanti e personale si fermano contro il decreto
L'approfondimento
Suicidio, nel post pandemia sempre più richieste di aiuto: i pericoli del dolore muto