Ucraina, Mattarella riunisce il Consiglio supremo di Difesa: la guerra coinvolge tutti

24 febbraio 2022 | 16:21
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Ucraina, Mattarella riunisce il Consiglio supremo di Difesa: la guerra coinvolge tutti

Crisi Ucraina, dopo l’attacco russo. L’Italia? Draghi parlerà alla Camera. Mattarella riunisce il Consiglio supremo di Difesa. Preoccupazione per le conseguenze economiche.

Crisi Ucraina, dopo l’attacco russo. L’Italia? Draghi parlerà alla Camera. Mattarella riunisce il Consiglio supremo di Difesa. Preoccupazione per le conseguenze economiche.

L’Italia ha cercato la via diplomatica, ma quando all’alba le forze armate russe hanno invaso l’Ucraina, la diplomazia ha lasciato il posto alla condanna. Così prima era stato il ministro Di Maio a escludere un contatto con il capo della diplomazia russa, poi era stato lo stesso Draghi a sospendere il viaggio in Russia. Sarebbero stati viaggi inutili dal momento che la Russia aveva già deciso di attaccare, del resto l’intervento televisivo di Putin in cui avvia l’offensiva era stato registrato lunedì.
Così Draghi nelle prime ore del mattino usa parole dure nei confronti di Putin, avverte che l’Italia deciderà con gli alleati i futuri interventi, considera inaccettabile l’invasione dell’Ucraina e invita il leader russo a ritirarsi subito e senza condizioni.
L’Italia non sarà il ventre molle dell’Occidente. L’Italia ha cercato il dialogo, ha fatto appello alla diplomazia, ma ora, davanti alla guerra, al sangue e ai morti non resta che le ferma condanna. E stavolta non ci sono divisioni nel mondo politico italiano. La condanna è ferma. Anche da parte di chi, come Salvini, aveva considerato le sanzioni come ultima spiaggia. Le sanzioni ci saranno, saranno europee.
E nessuno ha voglia di dissentire.
La mossa di Putin ha spiazzato tutti, anche chi in passato ha avuto nei confronti della Russia atteggiamenti benevoli. Letta del Pd sembra voler rimproverare a Salvini proprio questo. Piccole schermaglie cancellate dalla consapevolezza della gravità del momento. Draghi riferirà a Montecitorio, ma prima coordinerà le prossime mosse con i Paesi della Ue. Non solo, ma i primi soldati italiani sono già partiti per difendere le frontiere della Ue. Infatti nei paesi confinanti con l’Ucraina e la Russia, cioè Romania, Polonia, e paesi baltici è scattato l’allarme . Le truppe russe sono ai confini. Stavolta l’Europa sembra unita, la politica italiana sembra unita, la condanna unanime. Ora si vedrà se questa unità resisterà quando si partirà con le sanzioni o altre eventuali reazioni.
A dare il senso della gravità della situazione è stata la convocazione da parte del Presidente della Repubblica Mattarella del Consiglio Supremo di Difesa. La riunione si svolgerà al Quirinale e interesserà tutti i comandanti militari. Un segnale di allerta e di mobilitazione anche da un punto di vista militare. La Nato non interverrà militarmente in Ucraina, ma si combatte ai confini dell’Europa, e la tensione è alta soprattutto in Polonia e nei Paesi baltici. Paesi alleati.
Se la situazione militare preoccupa, ancor più preoccupano le conseguenze economiche. La guerra in Ucraina potrebbe alimentare una spirale inflazionistica preoccupante per una economia che, a fatica, cerca di riprendersi dalla pandemia covid. Le Borse arrancano, i prezzi di gas e petrolio segnano nuovi record, In crescente salita anche il prezzo del grano. Così l’Italia si troverà a fare i conti con inevitabili rincari. L’Italia dipende per il 40 per cento dal gas russo. Se la crisi dovesse provocare la chiusura dei gasdotti le conseguenze potrebbero essere gravi. Il petrolio ha raggiunto prezzi record. Così per gli italiani si presenteranno mesi difficili con ulteriori rincari per gas, benzina e elettricità. In Italia sarà aumentata la produzione di gas, ma in discussione torna la questione delle trivellazioni il cui fermo ha impedito di poter attingere a risorse proprie per rendere il Paese meno soggetto alle volontà di altre nazioni. Può l’Italia rinunciare ad attingere da proprie risorse? Forse è il momento di mettere da parte alcune spinte ambientaliste per fare i conti con la realtà. La questione andava affrontata prima, ora si può programmare per il futuro, e sicuramente bisognerà farlo, ma nell’immediato dovremo aspettarci aumenti di prezzo consistenti per l’energia. Avremo amenti di prezzo per beni di prima necessità come pane e pasta (l’Ucraina è considerata il granaio d’Europa). Inevitabilmente l’inflazione continuerà la sua corsa. A rischio è la ripresa economica che pure aveva dato dei segnali incoraggianti.
Questa guerra ci coinvolge, può incidere nella nostra vita. La speranza è che dopo l’ostentazione dei muscoli, la via del dialogo e della diplomazia abbia la meglio.
L’ambasciatore russo a Roma, Razov, cerca di lanciare un ponte, parla delle ottime relazioni tra Rona e Mosca cercando così di mitigare l’imbarazzo di giustificare un intervento militare che in Italia ha trovato la ferma condanna di tutto il mondo politico. L’ambasciatore è stato convocato di primo mattina alla Farnesina, un atto formale per esprimere la ferma condanna dell’Italia all’invasione militare verso l’Ucraina.
Una condanna espressa anche da alcune manifestazioni di protesta sotto l’ambasciata russa a Roma. Tutti guardano a Putin, è lui che ha deciso l’invasione, è lui che può riportare la questione a un tavolo negoziale. E’ la speranza di tutti. Perché quella guerra ci riguarda, perché se non cessa coinvolgerà la nostra vita. Noi esportiamo in Russia, compriamo energia, un giro d’affari di alcuni miliardi. Anche la guerra commerciale fa le sue vittime.

(In copertina foto Facebook ilsole24ore)