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L’eredità del terremoto, i giovani aquilani si mobilitano per ambiente e diritti civili

A L'Aquila i giovani si informano di più sui temi di ambiente e diritti civili. "L'eredità del terremoto" nella ricerca "Ripartire".

Progetto “Ripartire” contro la povertà educativa: a L’Aquila i giovani si informano di più rispetto ai coetanei sui temi di ambiente e diritti civili. “L’eredità del terremoto” nella ricerca dell’Università della Calabria.

L’Aquila è il luogo dove i giovani si informano di più rispetto ai coetanei. È quanto emerge dalla ricerca condotta dall’Università della Calabria sui significati e le forme della partecipazione tra adolescenti residenti nei territori di riferimento del progetto “Ripartire” contro la povertà educativa. Il 63,4% dei ragazzi tra i 14 e 17 anni residenti a L’Aquila che hanno partecipato alla ricerca si informa in modo continuativo su temi di importanza sociale come ambiente, cambiamenti climatici e diritti civili. Un dato che risalta, se confrontato con il panorama nazionale dove il 56,4% dichiara di tenersi aggiornato con costanza sulle questioni sociali/ambientali e politiche. Inoltre, rispetto alle tematiche calde che interessano i ragazzi italiani, nel capoluogo abruzzese l’eredità del terremoto del 2009 ha sottolineato grande sensibilità da parte dei giovani verso i temi della povertà, delle persone senza fissa dimora e dell’indigenza. Questi sono alcuni dei risultati della ricerca realizzata dall’Università della Calabria – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali che ha indagato le forme, i modi e i luoghi della partecipazione civica tra i giovani residenti a L’Aquila, uno dei cinque territori dove si svolge il progetto “Ripartire”. Le dimensioni individuate – attenzione civica, impegno civico, partecipazione istituzionale e attivismo – sono state indagate con un questionario online mentre l’approfondimento realizzato in un focus group con i 16-17enni ha permesso di cogliere più in profondità le attività aggregative e/o associative e l’opportunità che esse offrono a ragazzi e ragazze di mettersi in gioco. Ciò è stato reso possibile grazie all’impegno della Cooperativa Metis e al Convitto Nazionale “Domenico Cotugno” con Licei Annessi che sono partner di progetto per il territorio aquilano. La collaborazione tra educatrici, docenti, istituzioni e realtà del territorio ha permesso anche a questa azione del progetto di creare delle interazioni proficue che hanno incrementato le opportunità per la comunità locale.

Emerge nei giovani aquilani una propensione a tenersi informati su ciò che accade nel mondo e a partecipare alla discussione sui social network (50,6%).  Oltre all’alto impegno civico e alla voglia di essere sempre informati la ricerca di “Ripartire” sottolinea come vi sia una spiccata propensione per l’attivismo anche off-line. I ragazzi partecipano attivamente a manifestazioni in piazza (33,5%) e firmano petizioni per la difesa di un interesse generale o di un gruppo di persone (17,7%). Sono soprattutto le ragazze a prendere parte a campagne. Ma l’attivismo a L’Aquila non si ferma con la partecipazione a eventi di carattere corale. Su tutto il territorio infatti è diffusa la pratica di consumo/acquisto consapevole e critico: il 26,2% degli intervistati afferma di praticarlo in maniera assidua. “I giovani hanno infatti il diritto di apprendere, di sviluppare competenze e di coltivare le proprie aspirazioni e talenti. Ma la povertà educativa genera spesso un circolo vizioso e toglie loro questo diritto. Per questo dobbiamo ripartire proprio dagli adolescenti, dalle loro sensibilità verso temi di rilevanza sociale, dalle esperienze di partecipazione e anche dal loro mancato coinvolgimento. Solo il protagonismo diretto di studenti e studentesse può essere la risposta alle nuove sfide del contesto attuale” afferma Cosimo Chiesa, Project manager di Ripartire. Le priorità della “generazione Greta”. Un giovane su 5 partecipa alle manifestazioni e la maggior parte dei ragazzi residenti a L’Aquila (64,7%) concorda sulla necessità di mobilitarsi in prima persona per cambiare le cose, soprattutto su tematiche importanti, come per esempio il movimento Fridays for Future di Greta Thunberg contro i cambiamenti climatici. Elevato è anche il livello di fiducia verso l’impegno nella comunità locale: 8 adolescenti su 10 nel capoluogo abruzzese sono convinti che si possano cambiare le cose partecipando concretamente alla vita della comunità locale. Fra gli argomenti che più coinvolgono i giovani c’è appunto la questione ambientale. Un tema presentato come “emergenza collettiva” ma anche qualcosa che ha ricadute su sé stessi, per la qualità della vita nel futuro. Non solo ambiente, però ma anche diritti, tema che emerge tra gli argomenti di interesse condivisi. Il riferimento è all’uguaglianza, al riconoscimento e al rispetto delle differenze, alla parità di opportunità, ma anche alla salute, alla povertà, fino alle condizioni più acute di esclusione sociale.

La scuola rappresenta il contesto in cui ragazzi e ragazze con background familiari e culturali differenti si incontrano quotidianamente e per diverse ore al giorno oltre che il luogo dove si impara a interagire con il mondo adulto. La scuola che vorrei – sembrano voler dire i giovani intervistati – è una scuola che insegni a stare nel mondo nel rispetto di sé stessi e degli altri, puntando la propria attività educativa sia alla costruzione della propria identità sia in relazione al mondo esterno dando le competenze per vivere in società, inserirsi nel mondo del lavoro, partecipare alla politica orientandosi in modo consapevole e autonomo. Per i giovani aquilani è fondamentale ripensare all’ambiente scolastico come luogo dove poter sperimentare le regole della partecipazione democratica ma che sia sempre più orientato all’ascolto e alla cura delle relazioni insegnanti–studenti.

“Ripartire – Rigenerare la partecipazione per innovare la rete educante”, è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e realizzato da ActionAid insieme a Fondazione Openpolis, BiPart Impresa sociale, Fondazione Human Foundation, La Fabbrica Spa, Transparency International Italia e Università della Calabria; i comuni di Ancona, Pordenone, Trebisacce (CS) e Roma (Municipio VI); Il Dipartimento per le Politiche di Coesione – Presidenza del Consiglio dei Ministri; cinque associazioni/cooperative sociali: COOSS Marche, Fondazione RagazzinGioco, Mètis, Associazione Passaggi ed éCO; cinque scuole secondarie di secondo grado (a Roma, Pordenone, Trebisacce, Ancona, L’Aquila). Il progetto, fino al 2023 coinvolgerà oltre 3.000 ragazzi e ragazze, 200 docenti, 500 genitori, 55 rappresentanti di istituzioni locali per costruire una leadership civica di giovani capace di creare a sua volta nuove opportunità educative e sociali attraverso la co-progettazione, mobilitare risorse comunitarie e promuovere azioni di advocacy verso decisori politici pubblici. RIPARTIRE è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org.

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