Campagna vaccinale

Quarta dose vaccino: chi sono i soggetti fragili che potranno effettuarla

In Abruzzo 21mila cittadini individuati come "fragili" potranno accedere alla quarta dose della campagna vaccinale. Tutte le info utili.

In Abruzzo 21mila cittadini individuati come “fragili” dal 1° marzo potranno accedere alla quarta dose della campagna vaccinale anti Covid 19. Chi rientra nella definizione e tutte le info utili.

Dal 1° marzo parte la somministrazione della quarta dose del vaccino anti Covid 19 per i soggetti fragili. La Regione Abruzzo ne ha individuati circa 21mila che potranno accedere alle somministrazioni riservate alle categorie indicate nelle circolari ministeriali. Si potrà chiedere volontariamente la somministrazione della quarta dose, tramite l’accesso libero agli hub vaccinali predisposti dalle Asl, senza necessità di prenotazione, a patto che siano trascorsi 4 mesi dalla somministrazione della terza dose. Ma come vengono individuati i soggetti fragili?

Vaccini Covid 19, chi sono i soggetti fragili.

Per quanto riguarda i soggetti fragili che possono accedere alla quarta dose, il riferimento è la circolare ministeriale 41416 del 14 settembre 2021, recante ” Indicazioni preliminari sulla somministrazione di dosi addizionali e di dosi
“booster” nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19″. La circolare,  in riferimento alla “somministrazione di dosi addizionali (come parte di un ciclo vaccinale primario) e di dosi “booster” (come richiamo dopo un ciclo vaccinale primario)”, dettaglia comunque anche le caratteristiche dei soggetti che sono oggi interessati anche dalla quarta dose, non prevista al momento della circolare. Non cambiano, comunque, le caratteristiche dei cosiddetti “fragili”.
Nello specifico, si tratta di persone nelle seguenti condizioni (che potranno essere aggiornate sulla base di evidenze disponibili):
– trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva;
– trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica);
– attesa di trapianto d’organo;
– terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART);
– patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure;
– immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.);
– immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.);
– dialisi e insufficienza renale cronica grave;
– pregressa splenectomia;
– sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) con conta dei linfociti T CD4+ < 200 cellule/µl o sulla base di giudizio clinico.

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