Ucraina, “La Russia un moncone in crisi, la guerra una sconfitta strategica”

25 febbraio 2022 | 11:55
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Ucraina, “La Russia un moncone in crisi, la guerra una sconfitta strategica”

Ucraina, missili su Kiev. L’analisi dell’esperto Salvatore Santangelo: “La Russia non è l’impero zarista né l’URSS. La vittoria tattica di Mosca diventerà una sconfitta strategica”.

Missili su Kiev, oggi sarà forse più difficile di ieri in Ucraina, quando ormai la guerra è una spaventosa consapevolezza. Secondo il presidente Zelensky, i russi sarebbero già entrati in città con l’obiettivo di colpire lui e la sua famiglia. Il Consiglio europeo straordinario annuncia nuove sanzioni contro Mosca. L’analisi dell’esperto Salvatore Santangelo: “La Russia non è l’impero zarista né l’URSS. La vittoria tattica di Mosca diventerà una sonora sconfitta strategica”.

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Ucraina, la guerra è realtà, i bombardamenti non si fermano: cosa sta succedendo? Lo scenario e la lettura del giornalista e docente universitario, Salvatore Santangelo.
“La campagna di Ucraina è ufficialmente iniziata. Tra l’altro è stata scelta come data dell’invasione l’anniversario del leader filo russo Yanukovich (febbraio 2014) e se sarà una quasi certa vittoria tattica di Mosca, al contrario ritengo che – nel medio/lungo periodo – si muterà in una sconfitta strategica: Putin che – fino a qualche giorno fa – aveva sfoggiato doti da statista con visione, lungimiranza e capacità diplomatica, lanciando l’attacco – di fatto – ha dimostrato di non aver saputo governare il suo complesso militar-industriale ed è finito mani e piedi nella trappola che gli è stata apparecchiata davanti, al fine di negare ogni velleità di autonomia strategica ai Paesi europei; penso chiaramente alla Germania, alla Francia ma anche all’Italia. Sotto le bombe, di fronte alla violenta lacerazione dell’ordine internazionale e alla chiara violazione del diritto, i distinguo saranno impossibili.
La Russia non è l’Impero zarista né l’Urss. Si tratta di un moncone di queste antiche costruzioni politiche, un moncone ossessionato dal sogno di rivalsa ma in profonda crisi economica, demografica e chiaramente politico-istituzionale, a questo punto destinata a giocare il ruolo di junior partner dell’alleanza con Cina.
Come ha brillantemente chiosato il mio amico Emanuel Pietrobon: ‘Putin avrebbe vinto non invadendo, Biden ha vinto con la violazione della sovranità ucraina e con l’invasione’.“.

Salvatore Santangelo

Breve e lungo periodo, quindi. Impossibile capire i tempi di un conflitto iniziato la scorsa notte, mentre l’avanzata russa procede sulla capitale Kiev. Cosa possiamo aspettarci nell’immediato in Europa e in Italia?
I russi chiuderanno la prima fase delle operazioni sul campo in un paio di settimane; la scelta del corridoio d’attacco su Kiev attraverso quello che (durante la Seconda Guerra Mondiale) i tedeschi chiamavano ‘il balcone bielorusso’ punta chiaramente a una rapida avanzata sulla Capitale ucraina per annientare e disarticolare i centri di comando, comunicazione, controllo e intelligence, spezzando la possibilità di una reazione e di una difesa coerente. Poi ci sarà la necessità di smantellare le reti clandestine di resistenza, che saranno state certamente predisposte, e affrontare una lunga, dolorosa e sanguinosa occupazione. Il tutto condito da un inasprimento del regime sanzionatorio. Sul breve periodo, anche le economie più esposte – Germania, Italia e Austria – soffriranno molto, soprattutto sul fronte energetico, ma con poderosi sforzi infrastrutturali (sul modello del Tap) e tecnologici penso che riusciremo a limitare fortemente la nostra dipendenza da Mosca“.

Salvatore Santangelo, ascoltato dalla redazione del Capoluogo per un focus sulla guerra in Ucraina, è giornalista professionista e docente universitario, esperto di politica internazionale e di storia del Novecento. Qualche anno fa, nella sua opera GeRussia, si è focalizzato sul rapporto tra Russia e Germania, ricostruendo storia ed attualità e analizzando le ferite storiche tra Russia e Berlino. Gerussia disegna una scacchiera viva, fatta di calcoli, interessi e strategie.

GeRussia Salvatore Santangelo

Sono passati più di 5 anni rispetto all’analisi e alla fotografia ricostruita nel libro: oggi la Russia si riprende la scena mondiale e ridisegna gli equilibri. La vera ‘miccia’ è stata la volontà dell’Ucraina di entrare nella Nato: adesso, come possiamo leggere questa situazione, tra rapporti, prove di forza e relazioni politiche internazionali?
GeRussia è solo uno dei possibili sbocchi della traiettoria strategica tra Berlino e Mosca, a oggi il meno probabile, anche se ancora ieri il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha avvertito il premier britannico Boris Johnson che la Germania non sosterrà l’esclusione della Russia da SWIFT, né lo farà l’Ue. Questo sarebbe stato il vero punto di non ritorno, nonché un possibile boomerang, considerando che russi e cinesi stanno già lavorando a un polo alternativo per i pagamenti: percorso che verrebbe certamente accelerato da una misura così drastica.
Ma Putin con un colpo solo ha vanificato quindici anni di costruzione di un mondo multipolare e ha dato ai suoi nemici (in crisi altrettanto profonda) un assist fondamentale: la retorica bellicista, i tamburi di guerra, i ferrei vincoli della fedeltà ad antiche alleanze comprimono le possibilità di dibattito, di inedite soluzioni politiche, di decisioni strategiche e alla fine ci riportano all’antica verità: ‘il patriottismo è l’ultimo rifugio delle canaglie’.“.