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Ucraina, Fagnano Alto accoglie donne e bambini in fuga dalla guerra

In arrivo donne e bambini in fuga dalla guerra in Ucraina. Il sindaco Francesco D'Amore: "Fagnano non dimentica la solidarietà ricevuta per il terremoto".

In arrivo donne e bambini in fuga dalla guerra in Ucraina. Il sindaco Francesco D’Amore: “Fagnano non dimentica la solidarietà ricevuta per il terremoto”. Le info per gli aiuti.

Per chi si è trovato in stato di necessità e ha trovato una mano tesa nel momento del bisogno, tendere la propria per aiutare gli altri diventa naturale, “un fatto dovuto”. È successo a L’Aquila, che nella tragedia del sisma 2009 ha trovato molte mani tese e adesso, come annunciato dal sindaco Biondi è pronta a fare la propria parte per accogliere chi fugge dalla guerra in Ucraina, e succede a Fagnano Alto, dove per domani, 28 febbraio, è previsto l’arrivo di donne e bambini dall’Ucraina. “Noi che tanto abbiamo sofferto per il terremoto e sappiamo cosa significa avere il sostegno di altre comunità non potevamo rimanere indifferenti a quanto sta accadendo. Quando è arrivata la richiesta di aiuto, ci siamo subito attivati”. Fagnano sarà uno dei primi Comuni ad accogliere donne e bambini in fuga dalla guerra, infatti, proprio per un “contatto diretto”, grazie a un medico del posto, di origine ucraina, che ha chiesto aiuto per i propri familiari in fuga. La risposta dell’amministrazione comunale è stata immediata e non poteva essere altro che un grande sì. Sono così in viaggio per Fagnano 5 donne e 7 bambini. “Cerchiamo di stare in contatto il più possibile, sappiamo che è stato difficile attraversare il confine. Sono entrati in Polonia e hanno avuto difficoltà nel trovare benzina, ma speriamo di poterli accogliere per domani”.
Per un’accoglienza di cuore, ma anche “di testa”, l’amministrazione comunale guidata da Francesco D’Amore si è attivata naturalmente per avviare tutte le procedure: “Il Ministero non ha ancora definito le linee guida, ma non potevamo aspettare. Così abbiamo avvisato Prefettura, carabinieri, Asl, banco alimentare, per poter comunque procedere. Una volta arrivati naturalmente scatteranno i protocolli sanitari, con le quarantene. Alcune persone si ricongiungeranno al familiare già presente, per gli altri abbiamo messo a disposizione un MAP inutilizzato che fortunatamente aveva ancora le utenze attive”.
Tutto pronto per le prime necessità, quindi, ma non basta: “Non sappiamo quanto durerà questo stato di emergenza, per cui dovremo parlare anche con le scuole”. Insomma, la comunità si prepara ad accogliere donne e bambini in fuga dalla guerra, “perché Fagnano non dimentica”.
Intanto sono lo stesso sindaco ha precisato: “Cari concittadini ho avuto notizie più precise sull’età e il sesso dei bambini che sono arrivati nella nostra comunità: un bambino di 5 anni, una bambina di 5 anni, una bambina di un anno, una bambina di 7 mesi, un ragazzo di 16 anni. Tra qualche giorno arriveranno un bambino di 8 anni ed uno di 11 anni. Vi ho comunicato queste informazioni più dettagliate per facilitare la donazione di abiti per i ragazzi e per l’acquisto di pannolini, latte e altro. Il quadro più completo lo avremo domani. Grazie a tutti per la disponibilità e raccordatevi con me”.

(In copertina, foto tgcom24)

Intanto a Pescara dopo un viaggio lunghissimo in auto, sono arrivati una donna con i suoi due gemelli: “Ad accoglierli alla dogana della Romania – spiega il papà Valerio che lavora in Italia – sono andato io dopo che mia moglie con la sorella e i bambini era partita in macchina da Černivci che è una città dell’Ucraina, capoluogo dell’oblast’ omonima, nella Bucovina del Nord, nella regione occidentale del Paese. Alla frontiera romena di Siret – spiega l’uomo grazie alla traduzione della suocera che vive in Italia da molti anni – ho riabbracciato mia moglie e i miei figli. Alla frontiera romena c’era una fila incredibile di persone e auto in uscita dal Paese. Abbiamo dovuto attendere quasi 24 ore per passare. Ora siamo in Italia e siamo felici perché la situazione in Ucraina è sempre più difficile”.

Ucraina, aiuti targati Univaq.

L’Università dell’Aquila aiuterà economicamente i 34 studenti ucraini iscritti ai propri corsi garantendo, a proprie spese, la copertura delle borse di studio relative ai loro programmi di studio e ricerca. L’ateneo, inoltre, si è subito attivato per trasferire il prima possibile in Italia gli studenti ucraini che erano in procinto di venire all’Aquila e che sono rimasti bloccati nel loro Paese a causa dello scoppio della guerra, dando disponibilità immediata per raccogliere le candidature per l’accoglienza di altri studenti nonché di ricercatori e docenti delle università e degli enti di ricerca ucraini. L’Università dell’Aquila ha portato avanti negli ultimi 10 anni una crescente collaborazione con le migliori università statali ucraine.
Il consorzio per il doppio titolo InterMaths (Applied and Interdisciplinary Mathematics), coordinato da UnivAQ, include 12 atenei di tre diversi continenti (Europa, Africa e Nord America) e, tra questi, 4 atenei ucraini: l’Università Statale Ivan Franko di Leopoli; l’Università Statale  V. N. Karazin di Charkiv; l’Università Statale Taras Shevchenko di Kiev; l’Università Statale I.I. Mechnikov di Odessa. La scuola matematica ucraina ha rivestito un ruolo di primo piano nella matematica moderna. Negli anni Venti e Trenta, Leopoli, con l’Università Statale Ivan Franko (IFNUL), divenne il centro di maggior prestigio per la matematica dell’intera Europa. Molti scienziati e matematici studiarono presso IFNUL: W. Sierpinski, H. Steinhaus, S. Ruziewicz, E. Zylinski, S. Banach, W. Niklibor e J. Schauder, S. Kaczmarz, W. Orlicz, H. Auerbach e S. Mazur. Si venne a creare in quegli anni la Scuola matematica di Leopoli di cui S. Banach (1892-1945) fu considerato la guida.
L’Università dell’Aquila ha un ruolo di leadership riconosciuto a livello europeo nel settore della Matematica Applicata, con il coordinamento (unico in tutta Europa) di due programmi di eccellenza Erasmus Mundus (MathMods e InterMaths). Da qui il fiorire della cooperazione tra L’Aquila e le università statali ucraine. Nell’ambito del progetto InterMaths, ogni anno sono stati selezionati da ciascuno dei 4 partner una media di 4 studenti ucraini, che, a eccezione di un singolo caso, hanno sempre ottenuto il doppio titolo entro la durata legale del corso di studi. A partire dal 2017, sono stati selezionati 4 studenti per anno, con prima immatricolazione alla laurea magistrale in Ingegneria Matematica presso UnivAQ, per il doppio titolo InterMaths con IFNUL, prevedendo quindi la mobilità a Leopoli (Ucraina) durante l’intero secondo anno di corso. Il Ministero dell'Istruzione e della Scienza ucraino ha confermato che per il loro Paese è il primo caso di doppio titolo con mobilità in ingresso. Al momento ci sono 34 studenti ucraini iscritti all'Università dell’Aquila nei corsi di studio di area matematica mentre tre studenti dell’Aquila erano in mobilità a Leopoli (tutti rientrati in tempo utile prima dell’inizio delle operazioni militari).
Dei 34 studenti ucraini:
– 2 sono attualmente a L’Aquila e coperti da borsa di studio Erasmus Mundus. Inizieranno a breve la mobilità verso il Politecnico di Amburgo.
– 14 sono attualmente a L’Aquila. Otto erano all’Aquila già dallo scorso settembre. Altri sei sono arrivati dall’Università Statale I.I. Mechnikov di Odessa proprio sabato 19 febbraio per un semestre. L’Ateneo si è impegnato ad erogare loro una borsa di studio attingendo da propri fondi per tutto il tempo necessario;
– 5 studenti dell’Università Statale I.I. Mechnikov di Odessa che avevano studiato nel nostro Ateneo durante il II semestre del 2021/22 sarebbero dovuti rientrare a L’Aquila sabato 26 febbraio, per iniziare a seguire le lezioni lunedì 28 febbraio. Si erano recati presso la nostra ambasciata a Kiev lo scorso 18 febbraio e avrebbero dovuto riprendere il passaporto lo scorso venerdì 25 febbraio. L’inizio della guerra li ha lasciati senza passaporto. Sono attualmente bloccati ad Odessa. L’Ateneo si è impegnato a garantire loro la didattica a distanza e a mettere a loro disposizione la registrazione delle lezioni, in attesa che possano giungere a L’Aquila;
– ulteriori 8 studenti di secondo anno stavano seguendo le lezioni nell’Università Statale Ivan Franko di Leopoli e nell’Università Statale Taras Shevchenko di Kiev. Quasi tutti hanno chiesto di potersi spostare a L’Aquila.
– ulteriori 5 studenti stavano trascorrendo il primo anno presso l’Università Statale Ivan Franko di Leopoli e si sarebbero dovuti trasferire a L’Aquila dal settembre 2022 per il secondo anno. Vista l’emergenza, tenuto conto che sono a tutti gli effetti studenti UnivAQ, l’Ateneo è disposto a trasferirli fin da subito a L’Aquila, per permettere loro una normale fruizione delle lezioni.
Per il gruppo dei 5 studenti rimasti bloccati a Odessa le borse di studio erano già state previste a partire dal secondo semestre ma l’Ateneo garantirà la copertura economica anche per i 13 studenti delle Università Ivan Franko di Leopoli e Taras Shevchenko di Kiev. In risposta a una richiesta pervenuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca, l’Università dell’Aquila ha inoltre dato disponibilità immediata per accogliere subito almeno altri 50 tra studenti e docenti delle università e degli enti di ricerca ucraini, dichiarandosi pronta a fare anche di più qualora dovessero essere stanziati dei fondi ad hoc.

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