La storia

Latino Basilio e la piastrina ritrovata: dal campo di concentramento a casa, passando per Coppito

Una piastrina di riconoscimento scomparsa quasi 80 anni fa e ritrovata a Coppito. La storia del soldato siciliano Latino Basilio, passato anche da L'Aquila, e del ritrovamento fortuito della piastrina nel giardino di una casa di Coppito.

Questa è la storia di Latino Basilio, di una piastrina militare ritrovata quasi 80 anni dopo il suo smarrimento, a centinaia di chilometri di distanza dal luogo dal quale Basilio partì: rinvenuta, peraltro, nel giardino di un giovane militare, un alpino del 9′ Reggimento.

Ma più ampiamente, questa è Storia: storia di un uomo del 1912, di una guerra che fino a pochi giorni fa pensavamo lontana. E che oggi, con gli echi provenienti dall’Ucraina, sentiamo di nuovo così tetra e vicina.

Un nome inciso, Latino Basilio di Michele e Lunghitano Maria, e la località: Sant’Agata di Militello, in provincia di Messina. Una piastrina militare, arrugginita dal tempo e dalla terra: è proprio sotto terra che è stata rinvenuta pochi giorni fa. A Coppito.
Cosa ci fa una piastrina militare, risalente alla seconda guerra mondiale, nel giardino di una abitazione a Coppito?

Luca Fratello è anche lui siciliano e, caso ha voluto, anche lui militare: è in servizio al 9′ Alpini dell’Aquila. Si mette subito alla ricerca degli eredi di Latino Basilio. L’ha trovata lui la piastrina nel giardino di casa, mentre stava facendo dei lavori di sistemazione della proprietà. Fra lo stupore e l’emozione, non perde tempo e si mette in contatto con il Comune di Sant’Agata di Militello.

I social, che strumenti incredibili a volte! Dal Comune lo mettono in contatto con il sacerdote di San Marco D’Alunzio, comune di 1800 abitanti in provincia di Messina, a poco più di 10 chilometri da Sant’Agata di Militello. E in pochi passaggi, si ricostruisce la storia di Latino Basilio. Il parroco mostra la fotografia della piastrina a Iolanda, la figlia di Latino. Ed è lei a raccontare la storia di chi la portava al collo.


Latino Basilio, al centro

Il signor Latino era andato in guerra ed era stato fatto prigioniero in un campo di concentramento. L’8 settembre 1943 la liberazione e il ritorno a casa del padre con mezzi di fortuna. Quando è arrivato al paese natale di San Marco d’Alunzio, racconta Iolanda, pesava 37 kg.

Il signor Latino è volato in cielo nel 1960 ma Iolanda ricorda ancora quando chiedeva al padre della guerra e quella sua esortazione: “Studia figlia mia, studia”. “Non so come la sua piastrina di riconoscimento sia finita lì” racconta la figlia. Latino non parlava di quello che aveva vissuto in quegli anni. “Purtroppo, lui è scomparso e non sapremo mai la verità! Ma ringrazio Luca che ha permesso tutto ciò, con la sua sensibilità”.

La piastrina sta tornando a casa, nelle mani di Iolanda, grazie a Luca. E il destino ha voluto che L’Aquila fosse il luogo in cui due pezzi di un cuore si sono ricomposti.

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