Ricordiamolo cosi'

Lucio Dalla 10 anni dopo: quel capodanno a Santo Stefano di Sessanio

Lucio Dalla 10 anni dopo. E' il giorno dei ricordi: sapete di quella volta che il Maestro passò il Capodanno a Santo Stefano di Sessanio?

Lucio Dalla 10 anni dopo. E’ il giorno dei ricordi: sapete di quella volta che il Maestro passò il Capodanno a Santo Stefano di Sessanio? E ricordate la Perdonanza del ’99?

Sono passati dieci anni dalla morte di Lucio Dalla: il primo marzo del 2012, tre giorni prima del suo sessantanovesimo compleanno, scompariva un personaggio irresistibile e indecifrabile.
Caro Lucio, ti scrivo… anzi continuiamo a cantarti tutti insieme per raccontare un po’ (di noi).
Stamattina giornali, tv, e social sono pieni di ricordi e canzoni tutte dedicate a te Caro Maestro. Anche il sindaco Biondi ha intonato la storica Anna e Marco con la sua chitarra.

Sei stato un indimenticabile testimonial della nostra Perdonanza nel 1999 e lo scorso anno sei tornato “a modo tuo” grazie all’omaggio tutto dedicato a te voluto all’interno del Giubileo aquilano.
In Abruzzo hai seminato molti ricordi e non solo grazie alle tue canzoni.
C’è chi ha avuto la fortuna di incontrarti per caso tra i vicoli stretti di Santo Stefano di Sessanio dove spesso ti piaceva soggiornare, anche per fare festa e cantare tra la gente nelle locande di Sexantio.

lucio dalla

Di seguito il video di Giovanni Carpentieri che mostra una serata senza tempo voluta dall’imprenditore Daniel Kilghreen nel 2008 al Cantinone. Era la vigilia dell’ultimo dell’anno, forse una delle serate più memorabili prima del terremoto che pochi mesi dopo rase al suolo molti comuni aquilani.
Anna e Marco, Com’è profondo il mare, Ciao, Piazza Grande, Futura e molte altre delle tue canzoni allietarono quella serata di pochi, ma fortunati presenti.
Grazie Lucio per esserci stato e grazie per esserci ancora con la tua musica che non passa mai.

Lucio Dalla è stato un autodidatta e non aveva particolari conoscenze teoriche eppure da ragazzo ha suonato con grandi del jazz come Chet Baker. Poi è stato capace di creare, prima ancora che uno stile, un suo codice musicale, plasmando e reinventando a suo piacimento la forma canzone. Uno così poteva nascere solo a Bologna, la città madre cui è rimasto legato per tutta la vita, culla italiana del jazz, riferimento dei giovani cantautori, centro propulsore della creatività del nostro Paese a cavallo tra gli anni 70 e 80. E non si può capire Dalla senza Bologna, quella delle osterie e di piazza Grande, uno dei più celebri luoghi della mente delle sue canzoni.

Per come si sono evolute la scena e l’industria musicali oggi non sarebbe stata possibile una carriera come la sua: un lento e tutt’altro che facile avvicinamento al successo accompagnato da una certa diffidenza nei confronti di un talento dai comportamenti imprevedibili. Alla fine il vero successo è cominciato nel 1977 con “Com’è profondo il mare” quando aveva 34 anni.

Il suo è un canzoniere di capolavori, da “4 marzo 1943” a “Piazza Grande”, passando per “Il gigante e la bambina”, “Anna e Marco”, “L’anno che verrà”, “Attenti al lupo” tra brani famosissimi e altri nascosti tra le pieghe di un repertorio straordinario. Nel frattempo coltivava interessi diversissimi, la passione per l’arte e per il cinema insieme all’amico Mimmo Paladino, la televisione, metteva in piedi, con “Banana Republic” e insieme a Francesco De Gregori, uno dei primi tour kolossal made in Italy negli stadi, si avvicinava ai suoi antichi amori operistici con “La Tosca”, aiutava Gianni Morandi a rilanciare la sua carriera con lo storico tour “Dalla Morandi”, conosceva un successo mondiale con “Caruso”.

L’ultima volta dal vivo in Italia è stato il 18 febbraio 2012 a Sanremo, quarant’anni dopo la mitica esibizione di “4/3/1943”. Era arrivato all’Ariston come padrino di PierDavide Carone nella doppia veste di direttore d’orchestra e cantante.

Sono passati dieci anni dalla sua morte e, insieme alla mancanza per l’assenza di un personaggio irripetibile, si avverte la sensazione di una presenza costante, come se non fosse mai andato via.