L’AQUILA – Il mammut, la star tutta aquilana, torna visibile con un nuovo allestimento nel bastione est del Castello Cinquecentesco.
Il Mammut sarà visibile e aperto alle visite tutti i fine settimana dal 5 marzo all’8 maggio, oltre a Pasqua,
Pasquetta, 25 aprile e 1° maggio. Gli orari sono dalle 10 alle 17 con ingressi contingentati e possibilità di organizzare gruppo scolastici ogni sabato alle 9 e alle 9,30.
Questa mattina all’interno della sala che ospita il Mammut nel Forte Spagnolo c’è stata la conferenza stampa di presentazione del nuovo ciclo di aperture, alla presenza della direttrice del Munda, Federica Zalabra, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, l’architetto della Soprintendenza Antonio Di Stefano.
Il mammut (Mammuthus Merdionalis) ha incantato generazioni di aquilani e di turisti. Dalla sua “abitazione” nel bastione Est del Forte Spagnolo ha raccolto le emozioni dei tanti che sono rimasti ammutoliti davanti a 4 metri di “bestione” al garrese, con circa 1 milione e 300 anni sulle spalle, decisamente ben portati. Il fossile del Mammut, unico nel suo genere e in un perfetto stato di conservazione, fu rinvenuto, quasi per caso, nel 1954 in una cava di argilla in una località presso Scoppito, a Madonna della Strada, nella conca aquilana che un tempo era un bacino lacustre.
Risale a 1,3 milioni di anni fa e probabilmente si aggirava da quelle parti proprio per l’abbondante presenza di acqua dato che, secondo alcuni studi, aveva bisogno, nella sua dieta quotidiana, di almeno 80 litri d’acqua e di 200 di erba. Il periodo in cui è vissuto è stato ricostruito anche grazie agli studi compiuti sugli strati di sabbia e argilla che lo ricoprivano quando è stato rinvenuto. Questi sedimenti hanno fornito informazioni utili sull’anagrafica e su come si sia modificato l’ambiente in cui è vissuto.
Oltre al mammut, a completare l’habitat, in esposizione grazie al prestito della Soprintendenza ABAP di Chieti e Pescara ci saranno zanne e molari di un esemplare femmina di circa 30 anni della stessa specie del “gemello” aquilano ritrovati nel territorio; anche resti di un ippopotamo e di un rinoceronte risalenti a 700 mila anni fa.
Come prenotare le visite
Da lunedì 28 febbraio sul sito museonazionaledabruzzo.cultura.gov.it è possibile prenotare le visite; per agevolarle sarà predisposta nei giorni e negli orari di apertura una biglietteria di fronte l’entrata del Castello. Il costo del biglietto è 2 euro il ridotto e 4 l’intero.
