Guerra e pericolo psicosi

Pillole di iodio “antiradiazioni”, è boom di vendite

Pillole di iodio, boom di vendite in alcuni Stati per gli effetti benefici in caso di esposizione a radiazioni. Attenzione ad un uso indiscriminato: "Non assumerle senza consulto del medico"

Volano le vendite delle pillole di iodio antiradiazioni in alcuni Paesi europei. Gli effetti della guerra in Ucraina. Pericolo psicosi: “Non assumerle senza il consulto del medico”.

Tutti vogliono le Pillole di iodio. L’allarme è scattato e cresciuto nelle ultime ore, con la notizia dell’attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa. Sul fronte ucraino, ormai, si combatte proprio a ridosso delle centrali nucleari. Le forze russe hanno prima conquistato la centrale di Chernobyl, poi – durante la notte scorsa – sono arrivati fino alla centrale a 6 reattori di Zaporizhzhia: la paura di un disastro ha fatto schizzare le vendite delle pillole di iodio, considerate antiradiazioni.ra
In Belgio,
ad esempio, le pillole di iodio vengono distribuite dalle farmacie a titolo gratuito, se presentazione del proprio documento d’identità. Stando, inoltre, ad un report redatto dai farmacisti belgi solo la scorsa settimana in tutto il Paese sarebbero state consegnate ben 1500 scatole, ognuna da 10 compresse. Addirittura venerdì e sabato la domanda è salita fino a 4mila confezioni al giorno. Intanto l’Agenzia federale belga per il controllo nucleare ha rassicurato la popolazione spiegando che “l’attuale situazione in Ucraina non richiede l’uso compresse di iodio”.

Ucraina, colpita la più grande centrale nucleare d’Europa

Ma le pillole di iodio aiutano sono utili contro le radiazioni?

Durante l’incidente di Chernobyl c’è stata l’emissione di iodio-131, che è radioattivo: le pillole sono composte – ovviamente – di iodio non radioattivo. Se l’isotopo radioattivo viene inalato, può accumularsi nella tiroide e favorire lo sviluppo di cancro. Perciò, l’assunzione delle compresse di ioduro di potassio può impedire l’accumulo di iodio radioattivo nella tiroide, saturandola con iodio non radioattivo. La pillola, quindi, potrebbe servire serve se lo iodio radioattivo dovesse venire rilasciato nell’aria.

Come spiegato anche l’Istituto superiore di sanità: durante un incidente nucleare, lo iodio radioattivo può essere rilasciato contaminando l’ambiente, con conseguente esposizione esterna. L’inalazione di aria contaminata e l’ingestione di cibo e acqua potabile contaminati possono portare all’esposizione interna alle radiazioni e all’assorbimento di iodio radioattivo principalmente da parte della tiroide. Tuttavia, la ghiandola tiroidea, che utilizza lo iodio per produrre ormoni tiroidei, non distingue tra iodio radioattivo e iodio stabile. Per questo, l’assunzione di pillole allo iodio non radioattivo (stabile), prima o all’inizio dell’esposizione allo iodio radioattivo, può impedire l’accumulo di quest’ultimo nella tiroide saturandola con iodio non radioattivo e riducendo così efficacemente l’esposizione interna della tiroide. Nel complesso, precisa l’Iss, nelle persone esposte allo iodio radioattivo, la somministrazione orale di iodio stabile (insieme al controllo degli alimenti e dell’acqua potabile) è considerata una strategia appropriata per ridurre il rischio di effetti negativiTuttavia, è importante sottolineare che le compresse di iodio non vanno assunte preventivamente o di propria iniziativa, ma solo in caso di esposizione allo iodio radioattivo e su indicazione delle autorità o dei medici.

Possibili effetti collaterali

Marcello Bagnasco, presidente dell’Associazione Italiana della Tiroide (Ait) e specialista in endocrinologia, medicina nucleare e immunologia clinica, in un’intervista a Repubblica, ha spiegato che se si assumono in autonomia e senza il consiglio del medico compresse di iodio si potrebbe verificare un eccesso di questo elemento che può provocare effetti collaterali come, per esempio, un aumento di incidenza delle patologie autoimmuni“. In particolare, nei soggetti con ipotiroidismo potrebbero esserci conseguenze indesiderate più sensibili. Va evitato l’uso incontrollato. “Sono forme di psicosi che possono fare danni”, ha aggiunto.

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