L'editoriale

Il mondo trema e in Italia si trama

L'editoriale di Giuseppe Sanzotta.

Il modo trema e in Italia si trama. Conte lancia la sfida sul green pass a Draghi. La Lega cerca una propria strada e minaccia. Ma dai centristi arriva un avvertimento: una crisi sarebbe irresponsabile.

Il voto congiunto di maggioranza e opposizione sulla questione ucraina aveva dato il segnale drammatico di una situazione seria che non ammetteva defezioni. Infatti Lega e Fratelli d’Italia avevano rinnegato i segnali verso Putin. Ora è lui la minaccia e quindi il patriottismo, parola cara a Meloni e anche Salvini,, è stare da questa parte difendere la nostra patria, anche se comune con l’Europa. Putin diventa il nemico. Del resto il leader russo non fa proprio nulla per accattivare simpatie. Lui minaccia, difficile essergli amico. Anche Berlusconi, che pure aveva avuto intense frequentazioni, tace. Nella vicina Francia Marine Le Pen ha mandato al macero milioni di volantini che la raffiguravano con Putin. Nessuno rivendica amicizia con il presidente russo. Non conviene. Così in Italia la condanna è stata unanime o quasi all’invasione russa. Tutti compatti. Ma il miracolo è durato poco. Tra un anno si vota. Così il Parlamento che fa quadrato contro la guerra, che abbandona vecchie simpatie, si spacca sul catasto. Già perché in commissione il centrodestra ha cercato di bocciare la riforma del catasto inserita in una delle riforme che l’Europa chiede per elargire i soldi promessi. La linea del governo è passata per un voto. Governo salvo. Perché è chiaro che Draghi, se sconfitto si sarebbe dimesso. Ma può cadere un governo sulla riforma del catasto? E soprattutto può cadere su questo mentre cresce la paura per una guerra che può coinvolgerci? La Lega pretende mani libere, deve guardarsi dalla concorrenza di Giorgia Meloni, ma nello stesso tempo deve non allontanare i centristi, senza di loro il centrodestra sa che rischia di non vincere. Intanto Conte che parla da ex e da futuro leader dei 5Stelle ( al momento non è nulla secondo il tribunale di Napoli) vuole l’abolizione del green pass dai luoghi di lavoro. Salvini applaude. Ma si tratta di testimonianze di esistenza in vita. E’ questo il problema degli italiani? Si tratta di tutti tentativi per cercare visibilità. Il covid non è più nelle prime pagine dei giornali, anche per il calo dei contagi. Salvini, fallito il tentativo di dare una spallata al governo sul catasto si impegna in favore dei profughi ucraini. Draghi resta alla guida del governo in una situazione di emergenza. Ma è chiaro che se non ci fosse stata la guerra per lui sarebbe stata una navigazione difficile. Soprattutto non avrebbe accettato di vivacchiare a Palazzo Chigi. Per i soldi europei deve portare a termine decine di riforme: Adesso con la guerra in Ucraina bisogna fronteggiare nuove emergenze: la principale è quella energetica.
Non c’è crisi, ma nervosismo sì. La Lega denuncia una smaccata sintonia tra il premier e il Pd tanto che da alcuni esponenti vicini a Salvini arriva l’avvertimento, che se è solo il Pd ad essere ascoltato, allora il governo se lo fanno da soli. Parole. Salvini in crisi di consensi fa risaltare dai media il suo impegno per i profughi ucraini per cancellare ogni polemica su una passata simpatia con il leader russo. I centristi s iscrivono al virtuale partito di Draghi, se ne fa interprete Lupi con un avvertimento: sarebbe irresponsabile far cadere il governo adesso. Non accadrà, soprattutto se la crisi ucraina dovesse continuare, se bisognerà fare i conti sul serio con la crisi energetica, per non parlare di altro. C’è però fibrillazione tra i partiti con l’attenzione rivolta alle elezioni del prossimo anno. Gli italiani guardano con preoccupazione alla guerra, temono un coinvolgimento dell’Italia, spaventano i rischi nucleari talvolta evocati. Tutto questo potrebbe avere anche delle conseguenze nel giudizio sulle forze politiche. Allora il governo va avanti, e Draghi che era stato chiamato a risanare l’economia e Paese si trova ad affrontare una guerra. Scalzarlo ora forse non piacerebbe agli italiani. E i leader lo sanno. Cerca di approfittare della situazione Letta che appiattisce il Pd sulle posizioni del premier chissà se per sincera convinzione o per lo sguardo rivolto alle prossime politiche.

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