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Ucraina, anche l’Abruzzo organizza l’accoglienza: i profughi negli hotel

7 marzo 2022 | 12:44
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Ucraina, anche l’Abruzzo organizza l’accoglienza: i profughi negli hotel

Intensi bombardamenti nella notte a Kiev. Mentre in Ucraina la guerra imperversa, si lavora all’accoglienza profughi. Procedura in capo alle Prefetture: gli ucraini in fuga dalla guerra saranno sistemati negli hotel. La situazione in Abruzzo

Intensi bombardamenti nella notte a Kiev. Mentre in Ucraina la guerra imperversa, l’Europa lavora all’accoglienza profughi. La procedura è in itinere ed è in capo alle Prefetture: gli ucraini in fuga dalla guerra saranno sistemati negli hotel e in strutture ricettive fisse similari agli alberghi. Anche in Abruzzo si lavora all’accoglienza.

Guerra in Ucraina, dall’Interporto di Avezzano è in partenza una colonna mobile della Protezione civile per inviare un modulo di assistenza al Nord: il programma prevede l’allestimento di una tendopoli per l’accoglienza momentanea di circa 250 profughi. Non dovrebbero arrivare, invece, profughi ucraini all’Interporto: che è attivo come area di stoccaggio di materiali e mezzi, per l’invio nelle zone di guerra e dove c’è necessità.
“Stiamo organizzando le strutture ricettive fisse in Abruzzo, alberghi ed edifici similari, per l’eventuale accoglienza di profughi ucraini – ci ha spiegato l’ingegnere Silvio Liberatore, dirigente del Servizio Emergenza della Protezione Civile. “Le procedure di organizzazione sono gestite dalle Prefetture. Domani mattina ci sarà una riunione tecnica per fare il punto e sarà presente anche la Protezione Civile, per tutte le indicazioni su come procedere per l’eventuale arrivo di profughi”. 
Si è parlato dell’Interporto di Avezzano come area di accoglienza, ma quella dell’Interporto, in realtà, è una soluzione a cui si ricorre solo “in casi di emergenze straordinarie. Al momento la nostra regione ha quasi tutti gli alberghi vuoti: è ovvio, quindi, che la sistemazione dei profughi avverrà proprio in queste strutture. Inoltre, preciso che l’Interporto ha un’area ricettiva che può funzionare come prima area d’accoglienza per circa 40 persone: ma, ad oggi, non c’è alcuna necessità di farvi ricorso. Così come non si parla di tendopoli, avendo disponibilità di hotel liberi”.
L’Interporto, in alcuni suoi spazi esterni, è stato utilizzato come prima area d’accoglienza – con l’allestimento di una tendopoli a tempo di record – l’estate scorsa, per far fronte all’emergenza dei profughi afghani. Ve ne avevamo parlato qui. 

Interporto Avezzano, dove ricomincia la vita di 500 profughi afghani

aiuto ucraina

Guerra, conseguenze e solidarietà.Sono giorni in cui in tantissimi comuni vengono organizzate raccolte di beni di prima necessità che possano aiutare proprio la popolazione ucraina. A L’Aquila ieri sono stati raccolti ben 86 quintali di beni di prima necessità.

SOS Ucraina: raccolti all’Aquila 86 quintali di beni di prima necessità

 Il Capoluogo ha ascoltato anche il Presidente della Croce Rossa regionale, Gabriele Perfetti:
“È in corso il riparto nazionale dei profughi per la guerra scoppiata sul fronte ucraino. Croce Rossa italiana non ha ancora avuto alcun tipo di coinvolgimento nell’organizzazione dell’accoglienza in Abruzzo. La situazione, ovviamente, è in evoluzione. Per quanto riguarda il contributo che darà CRI, questo potrà interessare sia la collaborazione con le strutture sanitarie – se saranno necessari interventi quali operazioni di screening Covid – sia il sostegno ad enti e istituzioni. Interventi che andremmo a svolgere, comunque, sempre in ausiliarietà agli organi competenti. Se ci sarà chiesto aiuto saremo pronti per offrire il nostro contributo di fronte a questa grave emergenza”. 

Foto Ansa