Digitale terrestre, l’8 marzo i primi 7 canali passano in HD

8 marzo 2022 | 06:41
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Digitale terrestre, l’8 marzo i primi 7 canali passano in HD

Digitale terrestre: manca pochissimo al passaggio di tutte le TV nazionali al codec MPEG-4. Cosa cambia e cosa controllare.

Digitale terrestre: scatta la prima fase dello switch off. L’Italia sta per mandare in pensione il vecchio DVB-T per fare il grande salto verso la trasmissione in DVB-T2 che consentirà di ricevere canali in 4K e di migliorare la compressione e la qualità complessiva di quelli ad alta risoluzione.

Ma se tutto doveva completarsi entro la fine del 2022 – come previsto inizialmente – i timori dei costruttori e delle emittenti hanno spinto il governo a rimandare tutto (almeno) al prossimo anno. Non c’è una data certa sul passaggio definitivo, ma esiste al momento soltanto la road map per il completamento del primo step di novità propedeutico all’adozione del nuovo digitale terrestre. In questi giorni sta girando uno spot del Ministero dello Sviluppo Economico che descrive l’8 marzo come il giorno in cui la TV italiana passa all'”alta qualità“. Ma “alta qualità” dal punto di vista tecnico non vuol dir nulla, è solo marketing e, soprattutto, non va confusa con “alta definizione“.

Digitale terrestre: quali canali cambiano l’8 marzo

Entro l’8 marzo tutti i canali nazionali dovranno essere codificati in MPEG-4, tagliando fuori i televisori e i decoder datati e non compatibili con l’HD; soltanto le emittenti locali avranno più tempo (seguendo il calendario regionale o comunque non oltre il 30 giugno) per adeguarsi e trasmettere occupando meno larghezza di banda. I primi spostamenti di frequenza si sono registrati nel corso delle ultime settimane coinvolgendo i canali meno utilizzati, mentre la prossima settimana questa novità coinvolgerà i primi 7 canali del telecomando, trasformando Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1 e La7 in canali HD trasmessi in MPEG-4: in pratica, ciò che prima trovavi dal 501 in poi, ora sarà spostato sulle reti “principali” delle emittenti.

Quali televisori sono coinvolti

Uno step che dovrebbe essere abbastanza indolore colpendo gli apparecchi più datati e presenti soprattutto nelle seconde case al mare o in montagna, visto che parliamo di televisori con almeno 15 anni di vita alle spalle. Se non sei sicuro che il tuo TV sia compatibile con l’HD, puoi verificarlo sintonizzandoti su uno dei canali HD già disponibili – ossia quelli presenti, ad oggi, dal 501 in poi. Se riesci a vedere uno di questi il tuo TV supererà indenne la prima fase; in caso contrario, è bene prepararsi ad acquistare un decoder o a cambiare dispositivo.

digitale terrestre

Questa scelta è stata resa obbligatoria dall’asta miliardaria per le frequenze del 5G – ad oggi “castrato”  sotto le sembianze di un 4G più potente – che dovranno essere consegnate nelle mani degli operatori telefonici entro il primo luglio 2022, costringendo dunque le emittenti a liberare quelle frequenze e a “stringersi” tra loro aumentando la compressione del segnale. Come detto, le possibilità di essere interessati da questo piccolo cambiamento sono davvero minime, considerando anche le decine di migliaia di televisori cambiati nel corso degli ultimi mesi in relazione all’arrivo del nuovo digitale terrestre grazie anche al bonus TV che è stato rinnovato anche per il 2022.

Come continuare a vedere i canali HD

Ad ogni modo, se proprio dovessi accorgerti all’ultimo di non avere un televisore compatibile, non preoccuparti, visto che il Ministero dello Sviluppo Economico ha scelto un passaggio “soft” alla nuova codifica dando comunque tempo fino al 31 dicembre 2022 per trasmettere i vecchi canali in simulcast. Questo vuol dire, prendendo come esempio Rai Uno, troverai la versione in HD premendo il tasto 1 del telecomando, mentre il “vecchio” Rai Uno si troverà al più scomodo 501.