#nonsolocalcio

Vivere di montagna in Abruzzo è possibile, ma bisogna garantire almeno i servizi di base: Igor Antonelli a #nonsolocalcio

Di esperienze sportive outdoor, 365 giorni l'anno, in montagna, in Abruzzo se ne possono fare tantissime. Ma servono investimenti e scelte da parte delle Istituzioni che rendano appetibile il nostro territorio: trasporti, energia, internet. Di questo e di altro abbiamo parlato con Igor Antonelli a #nonsolocalcio

La quarta puntata di #nonsolocalcio vi porta in montagna: dal Gran Sasso al Camicia, da Ovindoli ad Ocre, passando per Celano e per le tante altre vette che in questo inizio marzo 2022 sono ancora imbiancate. La neve non manca, eppure quello che si potrebbe raccogliere in termini di turismo e di sviluppo economico tarda ad arrivare.

E proprio di cultura della montagna – intesa come asset economico da sviluppare facendo rete fra i tanti servizi che il nostro territorio potrebbe offrire – abbiamo parlato con Igor Antonelli, fondatore di Live Your Mountain, associazione nata per offrire esperienza in quota: sci, ciaspole, e-bike, trekking, alpinismo e chi più ne ha più ne metta. In studio, per questa speciale puntata dedicata alla montagna da vivere 365 giorni l’anno, la firma per eccellenza del Capoluogo per quanto riguarda questo tema: Francesca Marchi.

Di opportunità nelle nostre aree interne ce ne sono tante ma serve creare una rete fitta e consolidata di servizi sul territorio che vadano a rendere fruibile, per tutti, queste esperienze.

“Sono figlio di questa terra, nato a L’Aquila, con alle spalle il monte Ocre e davanti il Gran Sasso. Andando in giro per l’Italia e il mondo ho compreso che abbiamo un asset incredibile e questo mi ha portato a fare scelte di vita, tornando qui dopo il terremoto. Vivere di montagna nel 2020 è possibile, in Abruzzo: ci sono tanti ragazzi che stanno facendo della loro passione un lavoro e dal punto di vista qualitativo stanno esprimendo positività e energia. Siamo sempre più in grado, su tanti aspetti dello sport outdoor in generale, di offrire tanto: queste energie le dobbiamo mettere a fattor comune e fare in modo che siano indirizzate al meglio”.

L’Abruzzo montano non è solo sci e non è solo Gran Sasso: decine le destinazioni turistiche nelle aree interne che potrebbero vivere di questo andando a combattere così lo spopolamento. E decine le esperienze outdoor che, anche grazie all’impegno di tanti giovani, si possono fare. Ma tante volte, spiega Igor Antonelli, mancano proprio i servizi di base: trasporti, Internet, energia.

E questo dipende, spesso, da scelte e investimenti fatti (o meglio, non fatti) negli anni e che ora fanno scontare un ritardo considerevole alla regione che vive spesso, soprattutto per le aree interne, un turismo mordi e fuggi ormai nemmeno più sostenibile da un punto di vista ecologico.

“Di questo si può vivere, lo dobbiamo far capire per vendere il nostro territorio. È una brutta parola, “vendere” ma fa capire il concetto: se noi non conosciamo il nostro territorio quando lo viviamo quotidianamente in tutte le nostre professionalità, non saremo mai in grado di venderlo in modo strutturato. I territori che lo fanno è perchè tutti, su quel territorio, hanno percezione della grande potenzialità: parliamo di montagna in Trentino ma anche di mare per l’Emilia Romagna. Questo è un asset fondamentale, soprattutto per le nostre aree interne. Nessuno ha ben veicolato il messaggio per cui ha senso rimanere sul territorio e formare i giovani e fare in modo che investano affinché pensino di poter vivere di questo”

“La percezione netta che ho è che ormai la competizione è di natura globale” prosegue Antonelli: “l’utente, quando viene qui, già ha deciso cosa vuole fare, le esperienze da vivere. Dobbiamo intercettare questa esigenza e soddisfarla sia dal punto di vista dei fornitori di servizi outdoor, ma anche dei servizi collaterali che hanno, ahinoi, ancora carenze grandi dal punto di vista istituzionale”

“Come si fa a combattere il turismo mordi e fuggi? Dobbiamo aumentare il  livello di permanenza sul nostro territorio aumentando il livello dei servizi tutti, a partire da quelli di base che gli enti pubblici devono garantire: trasporti, energia, connessione. E’ difficile vendere una camera doppia a un certo costo quando un utente la trova in Slovenia con i servizi uguali a quelli dell’Austria. Non è competitivo. Vi dico solo un dato: non abbiamo un servizio di trasporto pubblico locale, regionale, che unisca L’Aquila ad Avezzano la domenica. Non si può vivere di solo turismo: ma alcune aree interne, meno sconosciute, possono vivere di questo”

In chiusura di trasmissione, l’intervista a Francesco Bernabeo e Michela D’Annibale della sezione Cai di Ortona: sono partiti a fine febbraio per il sentiero Cai Italia. 7000 chilometri in 7-8 mesi e una energia encomiabile.

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Quarta puntata di #nonsolocalcio: montagna. Programma ideato e condotto da Eleonora Falci, co-conduzione di Francesca Marchi, regia di Alessandro Luciani. Ospite: Igor Antonelli

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