Agricoltura, crisi nera

Fucino, adesso non arrivano neanche i concimi: “Aiutateci ora, tra due anni sarà troppo tardi”

Agricoltura, "La situazione è grave, servono interventi urgenti: meno vincoli e subito azioni straordinarie". Il Fucino non fa eccezione: la crisi è nazionale.

“La situazione è grave, servono interventi urgenti: meno vincoli e subito azioni straordinarie”. Non usa mezze misure Fabrizio Lobene, presidente Confagricoltura L’Aquila, per denunciare la crisi che si sta abbattendo sulle aziende agricole. E il Fucino, purtroppo, non fa eccezione.

Alla vigilia della guerra in Ucraina, sulla spinta dei rincari, avevamo sentito Lobene per fare il punto sul Fucino e sulle sue numerose realtà.
“Ci aspettano mesi di burrasca, la situazione è devastante”, ci aveva spiegato. Qualche settimana dopo il quadro è soltanto peggiorato.
I rincari senza freni dei carburanti e l’aumento del costo delle risorse energetiche stanno mettendo in ginocchio tantissime aziende.
Il problema, ovviamente, non è circoscritto. Dalla Valle D’Aosta alla Sicilia, l’agricoltura grida aiuto e, questa volta, l’aiuto serve in tempi strettissimi.
Martedì 15 marzo è previsto un incontro tra i rappresentanti di Confagricoltura nazionale, “Cercheremo di chiarire le dinamiche in corso, per capire le reali necessità e gli interventi da richiedere”, ci spiega Fabrizio Lobene, anche lui titolare di un’azienda agricola nel Fucino. “Intanto, ci stiamo confrontando tra associazioni e con le istituzioni giorno per giorno. La realtà è che ci sono aziende, in alcune zone d’Italia, che non hanno più di 10 giorni di sussistenza. Andare avanti sta diventando impossibile, tanti sono i problemi che stiamo affrontando…al Centrosud non arriva gasolio, non arrivano concimi. Come si può lavorare così? Bisogna intervenire con saggezza e in misura chirurgica su determinati ambiti, innanzitutto andando a rivedere la PAC, la Politica Agricola Comunitaria, che ci dà vincoli stringenti, dai seminativi fino ai farmaci. Se siamo tutti alla pari possiamo produrre di più: questa è la battaglia che, come Confagricoltura, portiamo avanti col Governo. Inoltre, vista la grave crisi dei carburanti, forse era il caso di annullare l’erogazione dei carburanti agricoli: ad esempio, adottando un intervento annuale straordinario sulla base dei consumi standardizzati negli ultimi cinque anni“. E lunedì 14 marzo lo sciopero degli autotrasportatori in programma sembra destinato già a bloccare tutta una serie di servizi, creando ulteriori difficoltà alle stesse aziende agricole.

fucino

Ad oggi la posizione di Confagricoltura è chiara: revisionare le regole che disciplinano il settore agricolo e dell’alimentazione. Del resto, l’associazione di categoria da anni reclama la “Sovranità Alimentare” e la possibilità di aumentare le quantità di coltivazione e produzione.
“In questo momento – conclude il Presidente Lobene – c’è bisogno di essere lucidi e lungimiranti. Bisogna convogliare forze nei confronti dell’Unione Europea, per ottenere gli aiuti straordinari di cui c’è bisogno oggi. Rivedere la Pac e prevedere degli anticipi sulle annualità future: ora abbiamo bisogno di mangiare, tra due anni potremmo non esserci più“.

L’allarme per la situazione, nello specifico dell’area del Fucino, è stato rilanciato anche dal Tavolo verde di Luco dei Marsi che chiama a raccolta mondo agricolo, associazioni di categoria e istituzioni. L’Organismo, istituito dall’Amministrazione comunale quattro anni fa, è composto da imprenditori agricoli, agricoltori e operatori di settore di Luco dei Marsi, e vede tra i membri permanenti le associazioni di categoria, Regione e istituzioni scolastiche.
Diversi i temi trattati nel corso dell’assemblea – la prima dopo un lungo stop per la pandemia – tenutasi nel pomeriggio di mercoledì, 9 marzo, nella sala consiliare del Comune e presieduta dal vicesindaco Giorgio Giovannone, dal paventato rischio di carenza di risorse idriche in vista della stagione estiva ai lavori di manutenzione in programma per l’area fucense del territorio. Centrale, però, la questione dei rincari, insostenibili, dei prezzi per il gasolio necessario per la produzione, dalla preparazione dei terreni alla semina fino al raccolto, che, sommati ai rincari che già pesano sul settore, come quelli intervenuti sui concimi e su diversi segmenti della catena di produzione e distribuzione a causa degli effetti diretti ed indiretti delle quotazioni energetiche, rischiano di mettere in ginocchio le aziende agricole.
Il settore agricolo nazionale soffre di criticità conclamate, che hanno condotto l’Italia anche a dover importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori, negli ultimi dieci anni anche costretti a ridurre sensibilmente alcune produzioni, e che rendono il Paese deficitario sul fronte dell’auto-approvvigionamento. Oggi, però, il comparto necessita di interventi immediati ed efficaci che consentano di assorbire l’impatto dei rincari del carburante, una mannaia che rischia di lasciare fermi i mezzi agricoli e decimare le aziende, e per i quali  il Tavolo Verde si prepara a convocare, a stretto giro, le Associazioni di categoria e a interpellare le Istituzioni: i Rappresentanti si dicono pronti a promuovere tutte le azioni necessarie per ottenere risposte rapide e concrete. 

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