Guerra

Ucraina, Zelensky alle Camere: “Siamo il cancello per l’Europa”

Guerra, il premier Zelensky parla alle due Camere del Parlamento Italiano: "Un popolo si è fatto esercito, siamo il cancello per l'Europa". Draghi: "L'Italia vuole l'Ucraina nella Comunità Europea".

Guerra, il premier Zelensky parla alle due Camere del Parlamento Italiano: “Un popolo si è fatto esercito, siamo il cancello per l’Europa”. Draghi: “L’Italia vuole l’Ucraina nella Comunità Europea”.

Eccolo Zelensky, ad ascoltarlo ci sono i leader dei partiti, ci sono i due presidenti delle Camere, ci sono i deputati e i senatori. Non tutti, ci sono gli assenti già annunciati, ma contano poco. Qualcuno rileva applausi più tiepidi dai banchi dei 5Stelle. Ma forse sono dettagli. Il Parlamento applaude a lungo e più volte  il leader ucraino, quando dice che la sua nazione è il cancello per l’Europa. Come a dire se Putin lo varca a rischio ci possono essere altri territori. E l’Ucraina si sente parte del mondo europeo. Zelensky si guarda bene dall’accusare il popolo russo, nei suoi 11 minuti di discorso più volte ripete che la colpa di tutto è di un solo uomo, di Putin. È sua la responsabilità dei 117 bambini uccisi, fino ad ora. Un dato, rileva, che purtroppo è destinato a crescere.
Zelensky ha esordito annunciando di aver parlato poco prima con il Papa, poi ha ringraziato il popolo italiano per il sostegno in questa fase, per l’aiuto ai profughi. C’è morte e distruzione in Ucraina. Ma c’è un popolo che si è fatto esercito. Che combatte per la libertà. Tutto è iniziato da una sola persona. Immaginate. ha detto ai parlamentari, se una città come Genova, paragonata a Mariupol, fosse completamente distrutta. Con gente che fugge come può, con tanti morti seppelliti perfino nei parchi. Con un esercito invasore che uccide, distrugge, depreda. Come hanno fatto i nazisti. Difendere l’Ucraina è una battaglia di civiltà, perché questo è il cancello per fermare Putin perché il suo obiettivo è proprio l’Europa. Per questo la battaglia è comune. “Abbiamo bisogno di aiuti e di altre sanzioni perché la Russia accetti la trattativa di pace”. La guerra avrà conseguenze anche per altri. In Ucraina non si semina, non si fanno raccolti e presto serviranno aiuti per altri paesi che non avranno più mais, olio e grano. E all’Italia, meta turistica ambita dai russi, ha chiesto di bloccare i beni degli amici di Putin. Cosa che l’Italia già fa, infatti Draghi, intervenuto per 9 minuti dopo il presidente ucraino ha ricordato che sono stati sequestrati beni per 800 milioni.

Draghi ha reso omaggio al popolo ucraino, una resistenza eroica alla ferocia del presidente Putin. L’Ucraina, ha aggiunto Draghi, difende la pace e la nostra sicurezza. L’Italia è fiera per la propria cultura dell’accoglienza, comunque non si limiterà a questo. Davanti “all’inciviltà, l’Italia non si volta dall’altra parte, siamo pronti a fare ancora di più”. Cosa? Aiutare i rifugiati, ulteriori sanzioni con l’obiettivo di costringere la Russia a trattare. Aiuti alla resistenza, compresi aiuti militari. Una precisazione non certo casuale per ribadire che non bastano le parole di solidarietà ad aiutare quel popolo in lotta. Serve altro, sia sul piano economico e  militare che nell’azione diplomatica. Draghi ha voluto sottolineare come con quell’invasione l’Europa abbia trovato una grande unità nella risposta, se Putin immaginava una divisione è rimasto deluso. Non solo ma la Russia si è isolata nel contesto internazionale.
Draghi è andato anche oltre, affermato che l’Ucraina ha diritto alla sua sicurezza, ha assicurato l’impegno dell’Italia perché l’Ucraina entri nella Ue.

Tanti gli applausi per confermare l’immagine di un Paese unito. Immagine che Draghi ha sottolineato ricordando l’impegno assunto dalla maggioranza e dal principale partito di opposizione (Fratelli d’Italia) nel sostenere l’iniziativa del governo a fianco del Paese aggredito dall’esercito russo. Una sottolineatura che ha messo all’angolo quei parlamentari di opposizione di sinistra che non hanno condiviso questa scelta di campo. Tra chi non ha condiviso ci sono anche altri parlamentari, soprattutto ex 5Stelle. Ma si tratta di poca cosa. La scelta di campo non è in discussione nel Paese e nemmeno in questo Parlamento.

(In copertina foto da leggo.it)

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