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Mammut L’Aquila, 68 anni dal ritrovamento: corsa all’ultimo biglietto per la star del Castello

68 anni fa venivano alla luce i resti di quello che è diventato la star del Castello Cinquecentesco. Biglietti a ruba per visitare il gigante che il MuNDA ricorda con un simpatico racconto in prima persona.

L’AQUILA – 68 anni fa venivano alla luce i resti di quello che è diventato la star del Castello Cinquecentesco. Biglietti a ruba per visitare il gigante che il MuNDA ricorda con un simpatico racconto in prima persona.

“68 anni fa. Io sono il Mammut“. Inizia così la simpatica “autobiografia” pensata dal MuNDA per questo importante anniversario nei panni del gigante del Forte Spagnolo. “Era il 25 marzo del 1954. Le foto mi ritraggono mentre riemergo, piano piano, dalla cava di argilla, proprietà Santarelli, circondato dall’eccitazione di vuoi uomini. Lì, accanto a me, i resti di altri animali con i quali mi muovevo fra acque dolci e rigogliose, foreste di alberi estinte. Mangiavo piante erbacee, foglie e qualche corteccia. Sono vissuto nel Quaternario, 1.300.000 anni fa, circa, proprio qui dove ora voi vivete, e dove ai miei tempi, invece, c’era un enorme lago che si adagiava nel bacino aquilano. Voi camminate, quindi, sul fondo di un lago un tempo pieno di verde e vita. Sono morto a circa 55 anni, forse per vecchiaia, vicino la sponda del lago, adagiato sul lato sinistro. Mi avete trovato con una sola zanna che pesa più di 100 kg, l’altra l’ho persa probabilmente in vita. La pelle spessa ha protetto a lungo il mio scheletro, impedendo la decomposizione. Poi, con il tempo, fui sommerso definitivamente dai sedimenti argillosi e sono diventato pietra, fossile, praticamente completo, 149 ossa restituite in un processo molto raro. Sono bello grosso. Peso come 140 uomini, 11 tonnellate, sono alto 4 metri al garrese, lungo circa 7 metri. Mi riconoscerete ovunque sia perché sono un pezzo unico, sia perché la zanna che mi manca è la sinistra e ho sviluppato, per questo, una bella scoliosi. Da quando mi hanno portato qui, al Bastione Est del Castello non mi sono più mosso. Siete voi che mi girate intorno stupiti, con le bocche dei bambini in un ‘ohhh’ di meraviglia e anche i grandi si arrestano di colpo”.
“Passate parola… nessuno rimane deluso dalla mia prestanza fisica. Mi potrete vedere nei week end fino all’8 maggio e Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e 1° maggio. Prenotatevi, però, sul sito museonazionaledabruzzo.cultura.gov.it!”

Foto storiche Cecilia Santarelli e Gianfranco Callori.

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