Ambiente

Impianto di compostaggio a Tornimparte, il sindaco non convince il Comitato: “Meglio progetti orientati su natura e ambiente”

TORNIMAPARTE - Riunione su impianto di compostaggio e centro raccolta rifiuti, il Comitato "Salviamo Le Felciare" ancora scettico: "Meglio progetti orientati su natura e ambiente: trekking, piste ciclabili, ippovie e percorsi della salute".

TORNIMAPARTE – Riunione su impianto di compostaggio e centro raccolta rifiuti, il Comitato “Salviamo Le Felciare” ancora scettico: “Meglio progetti orientati su natura e ambiente: trekking, piste ciclabili, ippovie e percorsi della salute”.

Non è servita a placare le polemiche la riunione che si è tenuta presso la palestra del campo sportivo di Palombaia, in cui l’amministrazione comunale ha illustrato i progetti legati alla realizzazione di un impianto di compostaggio e un centro raccolta rifiuti a Tornimparte, che hanno scatenato polemiche sia a livello politico, con l’opposizione scesa sul piede di guerra, che tra i cittadini, che si sono riuniti in Comitato per opporsi ai progetti. A margine della riunione, infatti, il Comitato “Salviamo Le Felciare” conferma “il nostro NO alla realizzazione, ma anche alla semplice idea progettuale, che prevede nella zona del bosco delle Felciare la nascita di un sito di raccolta rifiuti e trattamento della frazione organica per la produzione di compost”.

Tornimparte, Comitato cittadino “Salviamo le Felciare” contro l’impianto di compostaggio

“La zona del bosco delle Felciare, vergine e pura, – sottolineano dal Comitato – non è mai stata utilizzata come area industriale o artigianale ma bensì come parco spontaneo e naturale dove centinaia di cittadini di Scoppito e Tornimparte trascorrono le loro giornate in mezzo alla natura praticando sport, camminando per il bosco, raccogliendo funghi e piante officinali o per piccole coltivazioni di patate, foraggi e cereali. Soprattutto nel periodo della pandemia le presenze umane nella zona si sono moltiplicate. Chi frequenta quotidianamente questi luoghi conosce il via vai di madri con le carrozzine, ragazzi in bicicletta e persone a piedi o con i cani che sfruttano il bosco e le sue stradine per passare qualche ora immersi nella natura fra i molti animali selvatici; il solo passaggio sporadico delle autovetture disturba queste attività figuriamoci il transito degli automezzi e dei camion che trasportano rifiuti o servono un sito industriale. La previsione urbanistica dei luoghi, che li identifica come artigianali/industriali, risale ormai ad un vecchio piano regolatore di fine anni ’80 che non tiene più conto delle esigenze attuali di un territorio che negli anni è mutato e si è trasformato in una zona dove la presenza umana è sempre più forte, intorno al bosco sono sorte diverse aree residenziali in forte espansione e molto appetibili per chi viene da fuori Comune. Il Sindaco Fiori ha affermato a mezzo stampa “Chi critica, proponga altro”, noi siamo pronti a fare la nostra proposta anche da subito. Partiamo dallo splendido studio fatto da Pirone e Manzi, rispettivamente dell’università di Scienze ambientali dell’Aquila e del Parco Nazionale, che racconta le caratteristiche uniche di quest’ area che contiene uno dei pochi boschi di pianura della Provincia dell’Aquila.
Da queste basi proponiamo al Sindaco Fiori di ripensare la vecchia concezione urbanistica dell’area sviluppando progettualità (casomai sempre con i fondi PNRR) in modo da potenziarne la reale caratteristica identitaria orientata su natura, ambiente e benessere delle persone che ci vivono. Si potrebbero realizzare dei percorsi di trekking, delle piste ciclabili, ippovie, percorsi della salute tra il bosco potenziando e supportando i produttori locali che nella zona coltivano foraggio, cereali e patate sfruttando proprio la purezza della zona. Chiediamo dunque all’amministrazione di Tornimparte tutta di orientare su tali aspetti la propria attenzione, rendendo più ricettiva l’area attraendo così il numero maggiore di persone che, visitando i nostri borghi disabitati, potrebbero riscoprire com’è invece bello viverli ed abitarli.”

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