Ucraina, a Navelli pronti 20 Map per l’accoglienza dei profughi

Ucraina: 20 Map a Navelli per accogliere i profughi in fuga dalla guerra. Le Clarisse di Paganica mettono a disposizione parte del convento.
Ucraina: si continuano a cercare soluzioni per accogliere nell’Aquilano i profughi. Anche il capoluogo d’Abruzzo da quando è cominciato l’esodo ha aperto le porte e il cuore alle migliaia di persone che stanno scappando dalla guerra. Un atto dovuto, ma comunque un impegno non indifferente per la macchina organizzativa del territorio.

Sono quasi 4 milioni i profughi ucraini costretti a scappare dal loro Paese assediato dai russi dal 24 febbraio scorso e si sta cercando di fare il possibile per organizzare la macchina dei soccorsi predisponendo non solo l’accoglienza residenziale, ma anche pacchi spesa e viveri, attraverso il lavoro e la generosità di Comuni, enti e associazioni, Un’enorme ondata di solidarietà, di fronte a un’emergenza che sta scuotendo la nazione intera. Oggi sono i colori dell’Ucraina, ma si tratta di un esodo che ricorda il grande flusso del 2015, quando arrivarono in Italia oltre un milione di profughi che scappavano dalla Siria attraverso la rotta balcanica.

A dare la propria disponibilità all’accoglienza dei profughi anche il Comune di Navelli. Il sindaco Paolo Federico ha spiegato al Capoluogo che è già pronta la convenzione che verrà sottoscritta breve tra il Comune ospitante e la prefettura e consentirà ad alcune famiglie di essere accolte presso i Map del paese (circa 20). “Siamo pronti a fare il possibile – ha detto il sindaco – 13 anni fa quando eravamo noi ad aver bisogno di tutto nell’immediato post sisma abbiamo avuto tanto e oggi ci sentiamo in dovere e in diritto di fare qualcosa per chi sta soffrendo le conseguenze di un conflitto assurdo e ingiusto”.
La Caritas diocesana dell’Aquila, guidata da don Dante Di Nardo, sta operando sin dall’inizio della guerra in Ucraina con una rete di associazioni e in accordo con la Caritas nazionale. “Stiamo aspettando di sapere come il coordinamento nazionale vuole andare avanti – ha spiegato al Capoluogo don Dante – e noi ci adegueremo. Siamo pronti, come sempre, per noi si tratta di lavoro ordinario che facciamo h24 e 12 mesi l’anno con chiunque abbia bisogno di qualcosa”. Per quanto riguarda le strutture destinate all’accoglienza del popolo ucraino, “Apriremo le porte a tutti quanti ce lo chiederanno. Abbiamo già avuto diverse adesioni tra cui quella delle suore del convento delle Clarisse di Paganica che hanno messo a disposizione parte del convento. Nel frattempo stiamo già assistendo con i pacchi spesa le famiglie che sono già arrivate qui a L’Aquila nei giorni scorsi. Vogliamo farli sentire a casa, coccolati e amati, pregando e lavorando affinché possano dimenticare l’orrore dal quale sono fuggiti, con la speranza che questa guerra possa finire al più presto possibile“.

