Per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 30 marzo, il Beato Amedeo IX.
Il 30 marzo ricorre la commemorazione del Beato Amedeo IX. Amedeo IX nacque a Thonon-les-Bains nel il 1° febbraio del 1435, figlio del duca Ludovico I di Savoia e di Anna di Lusignano. Sin da bambino fu promesso in sposo a Jolanda di Valois, figlia del re Carlo VII di Francia, matrimonio combinato con chiari intenti politici. La sua salute fu segnata dalle frequenti crisi epilettiche, accettate dal giovane come un’opportunità per sentirsi a più stretto contatto con Dio, ma che dal punto di vista politico favorirono l’ascesa e il consolidarsi del potere dei fratelli e dei cugini.
Disinteressato al governo dello Stato, e a causa della sua salute precaria, Amedeo IX convocò gli Stati Generali Piemontesi nel 1469, rendendo pubblica la sua volontà di ritirarsi a vita privata e di lasciare un Consiglio di Reggenza nelle mani della moglie. Questa decisione portò alla guerra civile, capeggiata dai suoi fratelli, e che si risolse solo con l’intervento del Re di Francia. Dopo questi eventi, Amedeo si traferì a Vercelli, città che amava molto, dove poté impegnarsi a soccorrere i poveri e gli indigenti, secondo la sua indole più profonda: ai piaceri mondani propri del suo status, preferiva le opere di carità e il suo modo di vivere, improntato all’austerità e alla parsimonia, di certo dovette risultare poco comprensibile ai contemporanei. Si narra che, allorquando un ambasciatore gli domandò se avesse mute di cani e razze differenti da quelle del suo signore, Amedeo mostrò al legato una mensa imbandita sul terrazzo fuori del suo palazzo, alla quale sedevano i poveri e i mendicanti della città: “Queste sono le mie mute ed i miei cani da caccia. È con l’aiuto di questa povera gente che inseguo la virtù e vado a caccia del regno dei cieli”. Divenne Terziario francescano e fu tra i più accesi sostenitori della Crociata che avrebbe dovuto essere approntata da papa Pio II per liberare Costantinopoli, caduta in mano turca.
Morì il 30 marzo del 1472 e le sue spoglie furono tumulate nel Duomo di Vercelli, sotto i gradini dell’altare maggiore. La pietà popolare non tardò a proclamarlo santo, soprattutto dinnanzi ai miracoli verificatisi per sua intercessione. Il processo ufficiale di canonizzazione si protrasse invece molto a lungo, sino al 3 marzo 1677, quando papa Innocenzo XI confermò il culto del Beato Amedeo IX, fissandone la festa al 30 marzo. Oggi le reliquie del beato riposano nella Cattedrale di Vercelli, più precisamente sopra l’altare della cappella di destra, simmetricamente a Sant’Eusebio, patrono del Piemonte.
Nella vasta iconografia che lo ritrae, il Beato Amedeo è facilmente riconoscibile per il collare dell’Ordine dinastico della Santissima Annunziata.