Casa dello Studente 13 anni dopo: ricordare e fare memoria

6 aprile, lutto cittadino a L’Aquila, a 13 anni dal sisma. Nella lunga notte del ricordo la fiaccolata è tornata ad illuminare il centro ricostruito. Momento di raccoglimento e riflessione alla Casa dello Studente.
6 aprile, lutto cittadino a L’Aquila, a 13 anni dal sisma. Nella lunga notte del ricordo la fiaccolata è tornata ad illuminare il centro ricostruito. Momento di raccoglimento e riflessione alla Casa dello Studente.
Un 6 aprile di ricordo e commemorazione, di preghiera e commozione. Alle 10,30 il ritrovo di familiari delle vittime e autorità alla casa dello Studente, prima dell’Open Mic al Parco della Memoria, promosso proprio dal Comitato dei Familiari delle vittime del Sisma 2009. Il sindaco Biondi ha sottolineato: “Oggi deve esserci senso di consapevolezza. Bisogna capire che dopo la distruzione c’è ricostruzione, dopo la devastazione la rinascita. Dobbiamo farlo per i ragazzi figli del terremoto, che non hanno conosciuto la nostra città prima del sisma.
Il Parco della memoria non è un sacrario, né un mausoleo, ma un luogo in divenire, per chiunque voglia andare.
Dobbiamo trasfigurare le lacrime nella gioia di vedere una città che sta rinascendo, senza perdere di vista la memoria: sapendo che le feriste resteranno sul nostro corpo. Intanto pensiamo a portare a termine la ricostruzione, c’è ancora molto da fare nelle frazioni e c’è, purtroppo, il settore della ricostruzione pubblica. Ma L’Aquila dimostra di essere una città viva. Lo dicono i numeri di un Capoluogo di provincia che è tra i pochi ad avere il minor calo dei numeri dei residenti”.


Le parole del Cardinale Giuseppe Petrocchi:“Ricordare e fare memoria. Le persone che hanno perso la vita nel sisma 2009, non restano al di là del nostro presente, perché abitano nella nostra mentre e nel nostro cuore e la loro memoria ci aiuta a vivere meglio il nostro impegno nella società. Ieri, durante l’omelia, ho definito L’Aquila Città Martire e, in questo particolare e delicato momento storico, la nostra città sente sue sorelle tutte le città ucraine che subiscono gli orari della guerra. Qui a L’Aquila sono state le forze della natura a scatenarsi, in Ucraina è stata la cattiveria umana. Per questo dobbiamo pregare per la Pace, anche a nome di coloro che hanno perso la vita allora: invochiamo da Dio il dono della Pace”.