Riforma della Giustizia, c’è l’accordo su legge elettorale e separazione delle funzioni

10 aprile 2022 | 11:17
Share0
Riforma della Giustizia, c’è l’accordo su legge elettorale e separazione delle funzioni

Riforma della Giustizia, c’è una quadra sul testo, ma non mancano le polemiche. Italia Viva punta i piedi, “Porteremo avanti le nostre proposte”. Critica l’Anm: “Più che una riforma è una regressione culturale”. 

Riforma della Giustizia, c’è una quadra sul testo, ma non mancano le polemiche. Italia Viva punta i piedi, “Porteremo avanti le nostre proposte”. Critica l’Anm: “Più che una riforma è una regressione culturale”.

C’è un accordo di maggioranza sulla riforma della Giustizia, ma non mancano le polemiche.
Trovata la quadra sul testo della riforma del Csm, ma subito dopo la notizia relativa all’intesa la responsabile Giustizia del Pd, Anna Rossomando, ha attaccato Lega e Italia Viva per non aver ritirato i loro emendamenti, sui quali c’è il parere contrario del Governo. Sul testo, quasi tutti i capogruppo della maggioranza hanno trovato l’accordo per il punto di caduta su legge elettorale e separazione delle funzioni.
Riguardo al primo punto, la quadra – come sottolinea Il Fatto quotidiano – è stata trovata sul sorteggio delle Corti d’Appello per andare a formare i collegi elettorali, attraverso un sistema maggioritario binominale, con un correttivo proporzionale: come era stato concordato nel Consiglio dei Ministri che aveva approvato gli emendamenti del Governo alla Riforma Csm. Per quanto riguarda, invece, la separazione delle funzioni: è consentito un solo passaggio, da giudice a Pm e viceversa, entro i 10 anni: il limite non sarà valido se le funzioni sono esercitate nel settore civile. I 10 anni decorrono dalla data dell’assegnazione della prima sede.
Un accordo di massima, quindi, che prevede il ritiro il ritiro degli emendamenti presentati dalle forze di maggioranza, ma, proprio su questo punto, sono emersi nuovi scontri per la posizione di Italia Viva e Lega.

I primi hanno annunciato che voteranno le loro proposte di modifica, mentre i secondi non hanno dato garanzie sul voto degli emendamenti sui temi al centro dei referendum sulla giustizia, tra i quali c’è proprio la separazione delle funzioni. Per Italia Viva è il deputato Cosimo Maria Ferri a gestire la pratica, al posto dei responsabili Giustizia di Camera e Senato, Lucia Annibali e Giuseppe Cucca, nonostante sia sotto procedimento disciplinare per l’accordo sulle nomine – da parlamentare in carica – con Luca Palamara. Ferri ha dichiarato: “Ancora troppe contraddizioni nel testo, rischia di essere una riforma al ribasso, in cui non cambierà nulla. Italia Viva porte avanti le sue proposte”.

“Sui contenuti ci siamo, la maggioranza ha condiviso i punti che si è impegnata a sostenere” ha detto il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, la quale ha ringraziato le forze di maggioranza che hanno dimostrato “spirito costruttivo”, con la disponibilità a compiere i passi necessari per favorire una sintesi.
Negativo il parere del segretario dell’Anm, l’Associazione Nazionale Magistrati: “L’accordo peggiora un impianto già pieno di criticità”, ha evidenziato il segretario Salvatore Casciaro.“Mi sembra ci sia un piano complessivo teso a trasformare i magistrati in burocrati, più che una riforma è una regressione culturale”.