Per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 10 aprile, la Domenica delle Palme.
Il 10 aprile ricorre la solennità della Domenica delle Palme. La Domenica delle Palme giunge quasi a conclusione del lungo periodo quaresimale che inizia con il Mercoledì delle Ceneri e che per cinque liturgie domenicali ha preparato la comunità cristiana, nella riflessione e penitenza, agli eventi della Settimana Santa culminante con Resurrezione di Cristo, vincitore della morte e del peccato. In questo giorno si ricorda il trionfale Ingresso a Gerusalemme di Gesù, in sella a un asino e osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma (Gv 12,12-15): la folla, radunata dalle voci del Suo arrivo, aveva steso i mantelli a terra; altri uomini accorsi tagliavano rami dagli alberi intorno e li scuotevano per rendere Lui onore.
La liturgia della Domenica delle Palme si svolge iniziando dall’esterno della chiesa: i fedeli si radunano e il sacerdote leggendo orazioni ed antifone, procede alla benedizione dei rami di ulivo o di palma che vengono distribuiti ai fedeli; quindi, si dà inizio alla processione fin dentro l’edificio religioso. La celebrazione della Messa si distingue per la lettura della Passione di Gesù, tratta dai Vangeli di Marco, Luca, Matteo, secondo il ciclico calendario liturgico, con il testo letto da tre lettori che interpretano il cronista, i personaggi delle vicende e Cristo stesso. Al termine della funzione religiosa i fedeli portano a casa i rametti di ulivo che vengono conservati come simbolo di pace. In molte regioni è uso che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua. La benedizione delle palme è documentata in Oriente sin dal VII secolo, mentre in Occidente, poiché questa domenica era riservata a cerimonie prebattesimali e all’inizio solenne della Settimana Santa, il rito ebbe difficoltà a introdursi, entrando in uso prima in Gallia (sec. VII-VIII) e poi a Roma dalla fine dell’XI secolo.
La Domenica delle Palme è una festività dal forte significato simbolico: la palma indica l’anno solare poiché produce una foglia ogni mese ed è anche simbolo di resurrezione poiché rinasce dalle proprie ceneri, tanto che in greco è conosciuta come “phoinix”, fenice. Nell’occidente cristiano viene spesso sostituita dall’ulivo, simbolo dell’unzione di Gesù, o da rametti intrecciati con fiori, come nelle zone del nord Europa.
Nell’arte l’iconografia più tradizionale rappresenta pedissequamente il racconto evangelico. Volendo compiere una breve carrellata delle prime raffigurazioni del tema, in ordine cronologico si ha il bassorilievo scolpito nel sarcofago di Giunio Basso, del IV secolo: si vede l’ingresso di Cristo a Gerusalemme a dorso di un asino, mentre un uomo stende un mantello e un altro si arrampica su un albero per poter vedere meglio. Anche nell’Entrata di Cristo in Gerusalemme, opera di Giotto del 1304–1306 per la Cappella degli Scrovegni a Padova, appaiono le persone arrampicate sugli alberi per vedere l’ingresso nella città e per cogliere i rami. Una trattazione iconografica analoga si ha in Duccio di Buoninsegna, come pure in Pietro Lorenzetti e permarrà come modello per le successive opere d’arte.
