Venerdì santo

L’Aquila rivive la processione del Cristo morto

L'Aquila accoglie, con tutto il calore di una città che sa cosa vuol dire rinascita, la processione del Cristo Morto.

Processione del Cristo morto. Un venerdì di condivisione: migliaia di fedeli hanno popolato le strade del centro storico.

L’Aquila accoglie, con tutto il calore di una città che sa cosa vuol dire rinascita, la processione del Cristo Morto.

Il profumo d’incenso ha abbracciato la processione del Cristo morto e i tanti,  tantissimi fedeli, che hanno preso parte al rito religioso.            Immagini suggestive quelle dei simulacri che hanno sfilato tra i vicoli della città, tra palazzi nuovi e altri ancora da ricostruire.                  Sono giorni che L’Aquila aspetta questo momento, dopo due anni di stop causa pandemia e ancor prima gli anni segnati dal terremoto che ha ‘spento’ la processione istituita nel 1954 proprio così come la viviamo oggi. Le origini però sono antichissime, risalgono ai primi anni del 1500 in concomitanza con la costruzione della basilica di San Bernardino, ‘casa’ del venerdì Santo aquilano e dei 17 simulacri di Remo Brindisi esposti già da diversi giorni all’interno della basilica.

Ogni simulacro ha un significato particolare e intimo per ogni aquilano. Il simulacro del Cristo Morto, scortato dai Volontari Abruzzesi Sangue – Fidas – L’Aquila, ha illuminato via Marrelli, il vicolo più stretto e puntellato, prima di raggiungere piazza Duomo. Il percorso è quello di sempre: Basilica – via San Bernardino – piazza Palazzo – via Marrelli – piazza Duomo (costeggiando Cattedrale, chiesa del Suffragio, Banca d’Italia) – corso Vittorio Emanuele – via San Bernardino – sagrato Basilica.                                                                                                                               Tra i momenti più toccanti che potete rivivere nella diretta-video sulla pagina facebook del Capoluogo il Miserere di Selecchy eseguito dal coro del Venerdì Santo.
“Dopo 2 anni all’Aquila torna la processione del Venerdì santo. In questo momento di raccoglimento, profondamente intimo e corale allo stesso tempo, la nostra comunità rinnova sentimenti di condivisione”- ha detto il primo cittadino Pierluigi Biondi.

Custode di questa antica tradizione, voluta nel 1954 da Nicola Roccioletti, è l’associazione dei Cavalieri del Venerdì Santo che ha contribuito a mantenere viva nel tempo la tradizione. “Dal 2000- spiega al Capoluogo intervistata da Loredana Lombardo la giornalista Federica Farda, membro dell’associazione – accogliamo con questo rito fondamentale per il simbolismo cattolico, lo spirito, la devozione e la religiosità degli aquilani. Si tratta di un momento non solo religioso, ma di grande unione identitaria in cui L’Aquila e la processione si fondono insieme”.

Ha chiuso il rito l’arcivescovo metropolita di L’Aquila, cardinale Giuseppe Petrocchi.