L’AQUILA – Massimo Cialente replica a Giorgio De Matteis: “Su Accord Phoenix dichiarazioni avventate, sono convinto che a breve arriveranno chiarimenti”.
“Dopo cinque anni di silenzio, in periodo di campagna elettorale, si risente Giorgio De Matteis“. Arriva a stretto giro la replica di Massimo Cialente, ex sindaco dell’Aquila, chiamato in causa dal capogruppo di Forza Italia, Giorgio De Matteis, che sulle pagine del Capoluogo.it ha attaccato la gestione dell’amministrazione di centrosinistra in diverse vicende, da quella relativa alla Accord Phoenix, al Progetto CASE, fino a ricostruzione scuole e aeroporto di Preturo.
Per quanto riguarda Accord Phoenix, Cialente precisa al microfono del Capoluogo.it: “Si tratta di un’azienda con 66 dipendenti e che ha recentemente ottenuto le autorizzazioni al trattamento di ulteriori rifiuti elettronici, ha investito in macchinari e lavora in un settore strategico, come quello dell’economia circolare. Quindi rappresenta un’operazione imprenditoriale importante. Invito De Matteis ad aspettare, prima di fare dichiarazioni avventate, sono convinto che presto arriveranno chiarimenti molto precisi su questa vicenda che a mio avviso pone comunque interrogativi”.
Accord Phoenix, De Matteis: “Fallimento non dell’azienda, ma dell’impostazione del centrosinistra”
Capitolo a parte, per l’aeroporto di Preturo: “È stato un tentativo che in Italia ha dato molto fastidio, anche quando è stato provato dall’aeroporto di Rimini. Il tentativo avrebbe potuto funzionare benissimo, con gestione privata e costi compatibili, rispetto a tutti gli altri aeroporti che vengono di fatto mantenuti da Regioni e pubblico. Il senso di avere un aeroporto riconosciuto, comunque era un altro e gli aquilani non lo hanno compreso: L’Aquila non aveva intenzione di mettersi in concorrenza con Pescara, ma è chiaro che il fatto potersi sedere ai tavoli delle trattative con un aeroporto che potenzialmente avrebbe potuto far volare, avrebbe permesso di far assegnare a Preturo le funzioni di Protezione Civile, possibilità di attività di manutenzione a livello nazionale e internazionale. Invece ci siamo ritrovati con lo scandalo della perdita della sede del Soccorso Alpino, per un vero e proprio sabotaggio miope che ha fatto rinunciare ad avere una carta da giocare. Per capire questa stranissima vicenda, vorrei ricordare la buffonata con ricadute internazionali accaduta all’inaugurazione del volo per Olbia: come in un film di James Bond arrivarono truppe italiane a scavare nel terreno vicino alla pista, alla ricerca di materiale radioattivo. Da dove nasce la vicenda? Come non capire da che parte sono stati tanti politici, a favore o contro l’interesse dell’Aquila? E questo vale per Accord, aeroporto e altro.
Tra l’altro, appunto la questione della ricostruzione delle scuole: “De Matteis era in Consiglio regionale e sa benissimo, essendo stato tra i protagonisti di quella scelta, che il primo finanziamento per la ricostruzione delle scuole in Abruzzo fu destinato dalla Giunta Chiodi a tutti gli altri comuni, rinviando il finanziamento delle scuole dell’Aquila, che arrivò due anni dopo. Ricordo una drammatica riunione con sindaci di altri comuni che arrivarono a dirmi che anziché fare rotatorie avrei dovuto utilizzare i soldi per scuole”.
Infine il Progetto CASE: “Queste strutture, come MAP e container, in nessun posto d’Italia sono state gestite dallo Stato o dalla Protezione civile, ma sono sempre stati dati in gestione ai Comuni e noi l’abbiamo fatto, tranne che per gli edifici che presentavano problemi strutturali. Inoltre tutti hanno dimenticato che la Corte dei Conti Europea ha detto che tutte le strutture realizzate con il fondo di solidarietà dovevano essere dismesse. Fui io a dire di aspettare la fine dell’emergenza, ma il governo ha risolto questa vicenda, prima che si avviassero altri progetti?”.
Sulle bollette, poi, Cialente invita De Matteis a “ricordare le manifestazioni che il centrodestra organizzava davanti a Villa Gioia, invitando a non pagarle. Spieghi perché dal 2017 non sono più arrivate e quali ritardi ci sono ancora”.
