Aura, lettera aperta della UIL: Che Fare?

L’appello Uil per i 75 lavoratori Aura (ex Accord Phoenix): “Quali sono le soluzioni praticabili?”
Dopo le sentenze per la restituzione dei 5milioni di euro di finanziamento ad Invitalia, è giunta in redazione una lettera aperta della Uil per salvaguardare i 75 lavoratori dell’Accord Phoenix, oggi Aura, dopo il cambio di denominazione sociale del 17 settembre scorso. La società, insediata nell’ex polo della Siemens, è operante nel settore del trattamento e smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) grazie ad un progetto sostenuto da Invitalia.
L’appello è a firma di Clara Ciuca, sindacalista UIL
“Vorrei evidenziare un fatto concreto e importante per la città e fare una proposta. 75 famiglie vivono degli stipendi degli addetti della Accord Phoenix, tanti ad oggi sono i dipendenti della società, anzi si cominciava a sentir parlare di nuove assunzioni; comunque ci sono 75 persone per le quali non si adombravano particolari dubbi sulla stabilità dell’impiego e che su questa ipotesi avevano programmato la loro vita e quella delle loro famiglie. Il giornale dei cafoni nel suo romanzo di Ignazio Silone Fontamara si chiamava “Che fare?” Come organizzazione sindacale non possiamo che ripetere l’interrogativo alla Politica Locale. Non voglio apparire una falsa ingenua, so benissimo che è già in corso la campagna elettorale per le elezioni comunali e la polemica è la modalità più semplice per ricompattare i militanti di tutti gli schieramenti e anche utile ad indirizzare le scelte degli elettori. Io, come UIL, La proposta che sottopongo all’attenzione consiste solo nel metodo di lavoro che chiedo di adottare alle Forze Politiche, il metodo che già i ‘cafoni’ siloniani adombravano con il loro “Che fare?: quali sono le proposte politiche per salvaguardare l’occupazione e la permanenza in vita della fabbrica? Quali le soluzioni praticabili?
Mi rendo conto che in campagna elettorale su questo tema, come su tutti gli altri che oggi sono al centro del dibattito, sia più semplice ragionare guardando “allo specchietto retrovisore” e ragionando, perciò, su colpe, responsabilità errori del passato. I sindacati sono sempre stati per la legalità e il garantismo. Cioè sono sempre stati convinti che gli errori si debbano pagare e se ci sono responsabilità collettive e/o personali siano definite e punite dalle Autorità preposte ad esprimere tale giudizio, nel caso in questione appare che tale attività è, in parte, già in essere. Però credo che la Politica abbia la pienezza del suo ruolo più importante nel disegnare il futuro, non nel dare i voti al passato.
Pertanto alle Forze Politiche chiedo di esercitare a pieno il loro ruolo disegnando un futuro per la città e, anche, per i destini di 75 lavoratori e delle loro famiglie che rischiano di restare senza lavoro pur lavorando in una fabbrica che ha un percorso industriale possibile e credibile. Sona certa che l’acutezza e l’intelligenza delle persone a cui rivolgo l’invito sia in grado di permettere loro di prefigurare scenari per assicurare soluzioni perciò li invito a dar maniera ai cittadini di apprezzare la loro virtuosa competizione in questa direzione”.