Covid 19 e green pass

Studenti UnivAq contro green pass: “Da mesi vittime di una dicriminazione”

Un gruppo di studenti di UnivAq invia un'istanza al rettore per le "discriminazioni subite nei mesi in cui il green pass era obbligatorio".

Alcuni studenti dell’ateneo aquilano protestano per le discriminazioni subite durante il periodo di obbligo del green pass. I certificati verdi, va ricordato, sono più o meno andati in soffitta dall’1 maggio 2022. In sostanza, sono davvero pochissime le circostanze nelle quali potrà ancora essere richiesto sia quello base (anche da tampone), che quello rafforzato (vaccinazione o guarigione).

Green pass addio, le nuove regole Covid dal primo maggio

Verrà chiesto il green pass rafforzato solo all’accesso al luogo di lavoro per il personale sanitario, gli operatori d’interesse sanitario, il personale che svolge a qualsiasi titolo la propria attività nelle strutture e attività sanitarie e sociosanitarie, ad esclusione di quello che svolge attività lavorativa con contratti esterni, infine verrà ancora richiesto ai lavoratori impiegati in strutture residenziali e socioassistenziali. Nonostante questo arriva la denuncia dagli studenti dell’ateneo aquilano del Il Coordinamento regionale per l’Abruzzo di Studenti Contro il Green Pass.

Il coordinamento regionale per l’Abruzzo del movimento “Studenti contro il Green Pass” comunica di aver inviato, a mezzo PEC un’istanza in autotutela all’indirizzo del Rettore dell’Università degli Studi di L’Aquila, Edoardo Alesse, dei principali Organi di governo e di garanzia di detto Ateneo (Direzione Generale, Senato Accademico, Garante degli Studenti, Collegio di Disciplina) e dell’Azienda per il Diritto Agli Studi Universitari de l’Aquila (ADSUAq).L’istanza è stata compilata e sottoscritta dagli studenti del gruppo iscritti a Univaq, con il supporto legale dell’avvocato Alessia Giovannelli. “Nell’istanza chiediamo un radicale cambio di passo da parte dell’Ateneo, specie considerando che dal 1°maggio non vi è più alcuna ratio per fornire una parvenza di legittimità alle vessazioni che descriviamo nell’istanza con dovizia di dettagli. Inoltre, all’istanza è allegata una raccolta di trascrizioni e screen di conversazioni da noi avute con esponenti della lista UDU L’Aquila i quali, invece di tutelare i nostri diritti in sede di rappresentanza, hanno preferito comportarsi essi stessi in modo becero e discriminatorio. Abbiamo pertanto richiesto a Univaq di prendere i dovuti provvedimenti disciplinari”.

green pass

Di seguito l’istanza integrale inviata alla redazione.

Il coordinamento regionale per l’Abruzzo del movimento “Studenti contro il Green Pass” comunica di aver inviato, a mezzo PEC, in data 28/04/2022 un’istanza in autotutela all’indirizzo del Rettore dell’Università degli Studi di L’Aquila, prof. Edoardo Alesse, dei principali Organi di governo e di garanzia di detto Ateneo (Direzione Generale, Senato Accademico, Garante degli Studenti, Collegio di Disciplina) e dell’Azienda per il Diritto Agli Studi Universitari de l’Aquila (ADSUAq). L’istanza è stata compilata e sottoscritta dagli studenti del nostro gruppo iscritti a Univaq, con il supporto legale dell’avv. Alessia Giovannelli.
Nel documento integrale, che alleghiamo al presente comunicato, viene sottoposta all’attenzione dei destinatari succitati la situazione di grave disagio, stigmatizzazione e discriminazione nell’esercizio del diritto allo studio, quotidianamente vissuta, negli ultimi otto mesi, dagli studenti e dalle studentesse di Univaq che hanno liberamente e, giova ricordarlo, del tutto legittimamente, scelto di non vaccinarsi, in seguito all’introduzione del Green Pass come requisito per l’accesso alle sedi universitarie, e in conseguenza delle susseguenti disposizioni del Rettore Alesse circa l’implementazione della Certificazione verde e dei controlli ad essa relativi.
A tal proposito, l’Ateneo ha sistematicamente disatteso, fin da settembre, le disposizioni del D.L. 111/21, nella parte in cui esse stabilivano l’effettuazione di controlli a “campione” del Green Pass per entrare in università: infatti, Univaq ha sempre attuato controlli a tappeto per tutti all’ingresso delle sedi universitarie, delegando gli uscieri Biblos a tale compito. Addirittura, sulla pagina Instagram ufficiale univaq.it, sono comparsi grotteschi post, dalle grafiche accattivanti, che, a mo’ di sollecito per gli smemorati, ricordavano agli utenti l’importanza e la necessità di esibire il Green Pass all’entrata degli edifici. Unici risultati tangibili di tali politiche: ogni mattina, per troppi mesi, lunghe code di studenti in attesa del controllo del Qr Code, disservizi, disagi, violazioni di privacy per i controlli di dati sanitari sensibili effettuati di fronte a tutti, lezioni iniziate in ritardo. Tutto ciò si sarebbe potuto e dovuto evitare, se Univaq non avesse illegittimamente e arbitrariamente inasprito le già di per sé odiose misure del D.L. 111 del 6 agosto 2021.
Emerge inoltre, nella ricostruzione cronologica dei vari decreti rettorali in materia Covid, un quadro coerente di discriminazioni a danno di quegli studenti non in possesso di green pass, perpetrate dall’Ateneo aquilano in spregio alle sue stesse normative interne, per non parlare della ingiustificata esclusione degli studenti privi di certificazione verde dalla platea degli aventi diritto alla Didattica a distanza. Quest’ultimo disservizio appare tanto più odioso se si pensa che la DAD è stata mantenuta per un’ampia serie di categorie, ma sempre non menzionando chi non era in possesso di green pass o non vaccinato per sua libera scelta. Riteniamo che da parte dell’Ateneo ci sia stato un intento punitivo, in aperto contrasto con quanto sancito sia dal Codice Etico che dallo Statuto.
L’istanza prende anche in considerazione i disservizi subìti dagli studenti iscritti all’AdsuAQ, dato che per costoro non è stato possibile usufruire della mensa, pur avendone diritto, in quanto non erano dotati di certificazione verde. Pertanto, si è richiesta all’Ente la monetizzazione del servizio mensa negato (quota vitto) in proporzione al disservizio reso.
In allegato all’istanza, è stata inviata un’ampia raccolta (in forma anonimizzata) di trascrizioni audio e screenshots Whatsapp, aventi per oggetto una becera sequela di insulti, stigmatizzazioni e recriminazioni da parte di esponenti della lista studentesca UDU L’Aquila, ai danni dei membri aquilani del nostro gruppo, “rei” di aver espresso posizioni critiche sul Pass e di aver chiesto, ai loro rappresentanti in carica, una pur minima azione per tutelare i diritti di tutti gli studenti, senza selezioni arbitrarie, basate sul clima di odio voluto e incoraggiato dal governo Draghi.
In virtù della indisponibilità e del fallimento di UDU a fare gli interessi di chi dovrebbe difendere in sede di rappresentanza e a causa della gravità delle affermazioni provenienti dagli esponenti di questa lista studentesca, abbiamo richiesto all’Ateneo di prendere in esame l’allegato da noi prodotto, al fine di intraprendere le dovute azioni disciplinari contro i responsabili. Inoltre, abbiamo ritenuto doveroso diffondere alla stampa, in versione censurata dei dati personali, il contenuto delle discussioni con UDU, per stimolare l’opinione pubblica a riflettere sulle conseguenze della divisione e dell’odio sociale causati dal Green Pass, oltre che sui riflessi di tutto ciò sulla comunità universitaria aquilana.
Per quanto ci riguarda più da vicino, nell’istanza abbiamo richiesto al Rettore Alesse quanto segue: la fruizione per tutti della didattica a distanza a prescindere dallo stato vaccinale, tamponi gratuiti, il rispetto del concetto di controllo a campione, la riduzione delle tasse per i disservizi subìti senza colpa, l’accertamento delle violazioni di Statuto e Codice Etico derivanti dalle azioni discriminatorie che abbiamo già ricordato. Non da ultimo, abbiamo preteso la prevenzione del futuro ripetersi delle stigmatizzazioni accadute in questi mesi, tramite l’attuazione di tutti i necessari provvedimenti conformi a Statuto e Codice Etico. Infine, abbiamo sollecitato l’Ateneo, in maniera neanche tanto provocatoria, a riscrivere tutte le sue normative interne, affinché esse rispecchino più fedelmente il reale stato di discriminazione che abbiamo visto all’opera; ciò nel caso in cui, anche stavolta, le nostre richieste venissero disattese o, peggio, ignorate (ciò che accadde a settembre 2021).
Ci auguriamo che il termine temporale del 1°maggio 2022 per l’obbligo di esibizione del Pass in università, costituisca, per Univaq e il suo Rettore, l’occasione giusta e non più prorogabile di porre rimedio alle ingiustizie commesse a danno dei suoi studenti non vaccinati, attuando le richieste dell’istanza e smantellando quell’impianto decretale che tali ingiustizie ha reso possibili. Speriamo anche in un ravvedimento e in una pubblica ammenda, da parte di tutti quei rappresentanti di lista UDU che si sono permessi di legittimare e di portare avanti, loro stessi, un clima di discriminazione e di marginalizzazione che non ha precedenti nella storia del sistema universitario italiano.

leggi anche
super green pass
Verso l'ultimo decreto
Green pass addio, le nuove regole Covid dal primo maggio
Bus ama l'aquila
Utili
Ama, niente più green pass sui bus dal 1 aprile: cosa cambia
super green pass
Attualita'
Covid 19, dal primo maggio addio al Green pass