Di Orio: Univaq e GSSI beffano gli aquilani

Ferdinando Di Orio fa un’analisi molto dura arriva nei confronti di due istituzioni della cultura aquilana.
Un’analisi molto dura arriva dall’ex rettore Ferdinando Di Orionei confronti di due istituzioni della cultura aquilana, ovvero l’Università degli studi dell’Aquila, per cui ha ricoperto la carica di rettore dal 2004 al 2013, e nei confronti del Gran Sasso Science Institute.
“Quello che sta avvenendo a L’Aquila sta mostrando finalmente il vero significato delle cosiddette iniziative benefiche volute dal ministro Barca del PD. Si tratta di una pura e semplice occupazione di posti di potere distribuiti all’interno del gruppetto che diede vita al GSSI”.
Comincia così l’analisi di Di Iorio che ripercorre la storia del GSSI: “Fu costituito utilizzando i fondi dei terremotati da un ministro, Barca, e da alcuni docenti di UNIVAQ più il prof. Coccia dell’Università di Roma II, della stessa area politica del Ministro, alcuni dei quali transitarono direttamente al GSSI. Fu eletto rettore Il prof . Coccia che fece vedere ai provincialissimi politici aquilani gli specchietti colorati di 3 o 4 premi Nobel che sarebbero piovuti entro il 2020 sulla nostra Città grazie al GSSI . Ovviamente non accadde nulla di tutto questo, e il GSSI restò in vita solo parassitando risorse a UNIVAQ (vedi convenzione che ho già trasmesso) e buttandosi a raccogliere commesse pubbliche in settori da sempre ben rappresentati da UNIVAQ. Insomma un fallimento”.
Sull’elezione di Paola Inverardi nominata, proprio nei giorni scorsi, rettrice del Gran Sasso Science Institute, Di Orio commenta: “L’ultima cosa però è eccezionale:Coccia lascia e subentra la Inverardi, una dei docenti che da rettrice di UNIVAQ si era spesa moltissimo nella realizzazione del GSSI . Ma nel frattempo la nostra ambiziosissima docente, nata a L’Aquila ma da sempre pisana (da rettore ogni anno dovevo autorizzarla a risiedere fuori sede) era diventata presidente di una fondazione Ferrante d’Aragona che doveva risolvere il problema della residenze per i nostri bistrattati studenti e che di fatto non ha ancora combinato nulla .
A questo punto il passaggio interno da Coccia adInverardidello stretto gruppo di docenti che con i soldi dei terremotati avevano creato una struttura inutile e costosa per i cittadini come il GSSI .
La Inverardi preso atto del fallimento della inconcludente Fondazione e non avendo in nessun modo a cuore la vita dei nostri studenti, dovrebbe lasciare la Fondazione ma conoscendola non escludo che si tenga tutto oppure che Coccia, ora senza cariche da mostrare, diventi presidente della Fondazione Ferrante d’Aragona. Quindi un gruppetto di reduci del PD trionfante di una volta gestiscono sia UNIVAQ , GSSI e Fondazione Ferrante d’Aragona girandosi tra loro le cariche rappresentative. Questi docenti sono gli stessi che gridano allo scandalo quando queste cose le fanno i politici.
L’ex rettore Di Orio, in ultimo, pone due interrogativi:
“Il presidente del seggio elettorale per l’elezione del rettore era Piero Marcati ,in quanto decano , altro docente facente parte del gruppo sostenitore del GSSI e poi transitato armi e bagagli nel GSSI, a cui vorrei porre due domande :
1) visto che si è parlato del 97 % dei voti per la Inverardi, potremmo sapere il numero dei votanti ?
2) un ente che a detta vostra ha docenti molto capaci, “ i migliori “ , molto giovani (alcuni sottratti ad UNIVAQ) non aveva da esprimere al proprio interno un candidato valido senza ricorrere ad una docente di UNIVAQ non esattamente giovanissima?
A questo gruppo di docenti che si scambiano le poltrone con tanta leggerezza , come se facessero parte di un club autoproclamatosi esclusivo , gli altri bravissimi docenti di UNIVAQ non hanno nulla da dire?”
