Etel Sigismondi ospite di Grandangolo. Dal centrodestra nazionale, alle prossime elezioni a L’Aquila. Il coordinatore regionale Fdi, “Il nostro partito è in crescita, raccoglie i frutti del lavoro fatto negli anni”.
Sulle elezioni L’Aquila 2022, “Ci sono tutte le condizioni affinché Biondi vinca al primo turno. Il centrosinistra non ha un’identità comune”.
Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Etelwardo Sigismondi ospite della trasmissione Grandangolo, del Capoluogo.
Inevitabile l’argomento elezioni L’Aquila, così come gli screzi che si registrano tra le fila del centrodestra a livello nazionale.
“Non credo si arriverà al ballottaggio a L’Aquila. Biondi e il centrodestra hanno rilanciato la città, tornata ad essere modello amministrativo“. L’intervista.
Il centrodestra e lo stato attuale di Fratelli d’Italia al centro dell’appuntamento Grandangolo, a cura del direttore David Filieri.
Cosa si registra a livello nazionale tra i vertici del partito e le altre forze politiche della coalizione?
“Il nostro partito sta crescendo nei sondaggi, ma resta con i piedi per terra. Sappiamo che il consenso che gli italiani ci danno è un continuo invito al senso di responsabilità. Oggi si raccoglie il lavoro fatto nel tempo, innanzitutto dal nostro leader, Giorgia Meloni, che ha sposato una politica anche difficile da far comprendere in tempi rapidi: meno slogan, più proposte e progetti. Nasce con questa politica Fratelli d’Italia, nel dicembre 2012, e grazie al lavoro del nostro presidente – che sarà a L’Aquila domani, giovedì 19 maggio – e della sua classe dirigente oggi vede una crescita importante, attraverso un contatto forte con il suo territorio”.
Fratelli d’Italia è all’opposizione di Governo, una scelta che ha visto la coalizione non condividere una medesima posizione.
“Ci tengo a precisare che Fratelli d’Italia non è un partito isolato, nonostante qualche osservatore esterno tenda a farlo intendere. Abbiamo con noi la maggioranza relativa degli italiani, quindi siamo in ottima compagnia.
Vogliamo governare, non fare opposizione e nel corso della nostra assemblea programmatica abbiamo proposto il programma di governo di Fdi. E la nostra volontà è governare con il centrodestra, anche perché siamo consapevoli che da soli non si può governare un Paese. Stiamo lavorando per far crescere i consensi, ma sappiamo che c’è bisogno di una grande alleanza. Con le altre forze del centrodestra abbiamo sempre fatto un percorso amministrativo concreto, in diverse realtà.
Del resto, la nostra posizione è sempre stata chiara: possiamo governare solo con forze a noi affini, altrimenti si dovrà andare avanti sempre e solo con i compromessi, per il mantenimento delle poltrone legate ad un governo composito.
Siamo una forza di centrodestra e allora chiediamo e rivendichiamo alle altre forze politiche del centrodestra di fare chiarezza e farci capire se vogliono stare con noi.
In generale, diventa complicato spiegare come si possa stare, a livello nazionale, in un’alleanza di governo con Pd e Movimento 5 Stelle e, poi, essere all’opposizione di quelle forze nelle amministrazioni locali. Noi, quindi, siamo coerenti, sono gli altri a dover rispondere sulle loro posizioni”.
Il centrodestra a L’Aquila
“A L’Aquila c’è una classe dirigente che ha saputo unirsi 5 anni fa, mettendosi al lavoro insieme e segnando già di per sé un evento storico, dopo 15 anni di divisioni. La capacità del sindaco Biondi, di politici come l’assessore Liris, o l’onorevole D’Eramo, l’intera nuova generazione del centrodestra, sono stati tutti fattori decisivi nella presentazione di un progetto credibile e concreto, che ci ha permesso, cinque anni fa appunto, di vincere le elezioni. Il centrodestra a L’Aquila è unito e credibile e nel tempo la comunità ha capito il valore di questa amministrazione comunale“.
Qualora si andasse al ballottaggio cosa potrebbe succedere?
“Ritengo che a L’Aquila ci siano tutte le condizioni affinché il sindaco Biondi possa vincere al primo turno, quindi vedo remota l’ipotesi di un ballottaggio. L’amministrazione Biondi ha rilanciato il Comune, ma non solo: il sindaco ha raggiunto l’obiettivo di far tornare L’Aquila ad avere quell’immagine di modello, autentico punto di riferimento ed esempio amministrativo per altri Comuni. Sul centrosinistra posso dire che spesso si esibisce in acrobazie per giustificare l’ingiustificabile, ma sicuramente non sfugge ai cittadini che nessuno dei due candidati principali del centrosinistra è stato riconosciuto leader dalla totalità della coalizione. Se, allora, dei limiti a questi profili sono stati individuati, in primis, da partiti e movimenti che 5 anni fa correvano insieme..come si può pensare che queste persone, oggi, possano essere identificate come leader della città? Credo che queste debolezze emerse saranno certificate dal voto del 12 giugno. Il centrosinistra non è riuscito a trovare un’identità comune, questa è la realtà dei fatti”.
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