Rincari edilizia e ricostruzione, Biondi al Governo: “Un Dpcm per adeguare costi al mercato attuale”

Edilizia in difficoltà a causa dei rincari delle materie prime. Biondi scrive ai vertici del governo nazionale: “Adeguare i costi della ricostruzione privata del sisma 2009 ai costi attuali del mercato edilizio”.
Edilizia, contro i rincari delle materie prime l’iniziativa del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi: una lettera al Governo per chiedere l’adeguamento dei costi della ricostruzione 2009 agli attuali valori del mercato edilizio.
“Per rilanciare il comparto edile e completare il percorso di rinascita in atto nei nostri territori occorre una revisione prezzi in modo da
compensare l’aumento vertiginoso dei costi di molte materie prime generato dalla crisi energetica in atto. A tal proposito ho inviato nei giorni scorsi una lettera, indirizzata ai vertici del governo nazionale, chiedendo la predisposizione di un apposito Dpcm affinché vengano adeguati i costi della ricostruzione privata post sisma 2009 ai valoriattuali del mercato edilizio, così come avvenuto per le ditte impegnate nella ricostruzione del post sisma in Centro Italia, attraverso un’ordinanza del commissario Legnini”. È quanto ha dichiarato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, nel corso del dibattito “L’edilizia nel dopo ricostruzione”, svoltosi questa mattina nell’Auditorium Ance, cui ha preso parte anche il presidente nazionale dell’associazione edili, Gabriele Buia.
“Trasformare la mole di risorse, destinata alla città dell’Aquila, in opere, lavoro e occupazione. Come? Semplificando al massimo le procedure per l’apertura dei cantieri e facilitando gli iter autorizzativi, per ridurre i ritardi insostenibili con i tempi di attuazione del Pnrr e del relativo fondo complementare. Se non viene perseguito e raggiunto questo obiettivo – ha proseguito Biondi – non avremo fatto un buon servizio né al territorio, né ai cittadini, né alle imprese. Continueremo a sostenere la battaglia condotta anche da Ance affinché vengano sbloccati gli interventi. Se non si consentirà ai Comuni di investire, velocemente e bene come richiesto dall’Ue, rischiamo di perdere l’occasione unica di sfruttare il Recovery plan per far ripartire davvero il nostro Paese, aumentando il Pil e riducendo il nostro debito pubblico”.