Violenza sessuale in centro, chiesta la messa alla prova per il 15enne

Messa alla prova per il 15enne accusato di violenza sessuale in centro. La difesa: “Non stiamo scappando dal processo”.
Richiesta la messa alla prova con conseguente sospensione del processo per il giovane 15enne accusato di violenza sessuale ai danni di una minorenne (13enne all’epoca dei fatti). Oltre alla violenza, il giovane era accusato anche di una tentata rapina.
L’episodio di violenza sessuale per il quale il giovane è stato arrestato risale a novembre 2021, accaduto vicino San Bernardino, di sabato pomeriggio, quando il centro storico pullula di giovani e vita. Il personale della Polizia di Stato e della locale Compagnia dei Carabinieri era intervenuto chiamato dagli amici di della 13 enne che, in lacrime, aveva riferito di essere stata abusata sessualmente dal 15enne.
La messa alla prova, richiesta dalla difesa del giovane, l’avvocato Amedeo Ciuffettelli del foro dell’Aquila ha due presupposti: la rimeditazione personale del vissuto dell’indagato e una presa di coscienza con la concreta prospettiva di recupero e reinserimento sociale. “Non stiamo ‘fuggendo dal processo’ – spiega al Capoluogo l’avvocato Ciuffetelli – non è una scorciatoia, ma stiamo dando al giovane la possibilità di prendere coscienza di quanto accaduto, dandogli l’occasione di prendere consapevolezza. C’è stato un lungo colloquio con il giudice, e siamo giunti alla conclusione che ricorrono tutti i presupposti: l’esperienza in carcere (dopo le prime indagini, a dicembre, il ragazzo è stato arrestato con un provvedimento del Tribunale per i minorenni ed è stato recluso nell’istituto penale di Casal del Marmo a Roma per quasi 2 mesi ndr) lo ha molto provato, tanto che c’è stata la necessità di inserire un supporto psicologico. Parliamo di un ragazzo di 15 anni che è stato investito da qualcosa di molto più grande di lui: la messa in prova non è un espediente, anche perchè non lo consente il rito, ma un percorso rieducativo molto particolare che verrà creato a misura sul mio assistito”.
Il 28 settembre ci sarà l’udienza di validazione della messa in prova con la quale il giudice stabilirà e valuterà il programma.
Il Capoluogo ha seguito sin all’inizio la vicenda, delicata e molto dolorosa anche per la giovanissima età delle persone coinvolte, ascoltando le versioni sia del legale del ragazzo accusato che della vittima. A questo link l’intervista a Massimo Costantini, il legale della vittima.
